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Muore folgorato a 22 anni, il Comune di Napoli: “Garantiremo noi una degna sepoltura”

La salma di Davide, 22 anni, era rimasta senza sepoltura per problemi burocratici. Il Comune si è mosso dopo la denuncia dell’associazione Chi rom e chi no.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Davide, morto a 22 anni. Foto Associazione Chi Rom e chi no / Facebook
Davide, morto a 22 anni. Foto Associazione Chi Rom e chi no / Facebook

Era morto folgorato a soli 22 anni lo scorso 29 febbraio e da allora la sua salma era rimasta in una bara, senza sepoltura, per problemi burocratici. Una situazione che il Comune di Napoli ha deciso di risolvere prendendosi in carico "con la massima urgenza" di garantirgli l'immediata e degna sepoltura, dopo la denuncia dell'associazione "Chi rom e chi no". Ne ha dato notizia Vincenzo Santagada, assessore con delega ai cimiteri del Comune di Napoli.

Davide Jovanovic, 22 anni, era nato e cresciuto a Napoli ed era da due anni cittadino italiano, spiega l'associazione "Chi Rom e chi no", aggiungendo che "non aveva mai avuto un documento, neppure la cittadinanza italiana gli consentiva di ottenere la residenza, a causa del blocco delle residenze imposto dal cosiddetto Decreto Lupi". E così dopo la sua morte, la sua bara è rimasta in un limbo burocratico per due settimane, fino ad oggi che l'assessore Santagada ha annunciato che della vicenda si occuperà direttamente Palazzo San Giacomo.

Santagada ha spiegato che "è stato disposto in via urgentissima il seppellimento della salma" del giovane, rimasto folgorato all'interno del campo rom di Cupa Perillo il 29 febbraio scorso e subito dopo deceduto presso l’ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania. "Ieri seri sono stato messo a conoscenza della questione e mi sono immediatamente attivato affinché oggi stesso venissero espletate tutte le procedure per consentire di dare a questo ragazzo sfortunato una degna sepoltura presso il Cimitero della Pietà", ha aggiunto Santagada, chiarendo che "in simili circostanze ogni criticità, anche se non imputabile direttamente al nostro ente, va superata con la massima urgenza".

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