Mosaico e pezzi di intonaco rubati a Pompei e restituiti dopo anni al Parco Archeologico

Un mosaico di epoca romana, raffigurante una coppia di amanti, restituito al Parco Archeologico di Pompei: era finito in Germania dopo la Seconda Guerra Mondiale, ed ora è stato riaffidato al nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Roma, che hanno così organizzato la cerimonia di restituzione, alla presenza del generale di divisione Francesco Gargano e del direttore del parco archeologico pompeiano, Gabriel Zuchtriegel. E non è il solo: pochi giorni fa altri reperti, finiti in questo caso nel Regno Unito, erano stati spediti con tanto di bigliettino da parte degli eredi sempre alla direzione del Parco.
Il mosaico della coppia di amanti, stando a quanto ricostruito, era stato donato da un capitano nazista della Wehrmacht, che era stato addetto alla catena dei rifornimenti militari in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, ad un cittadino tedesco. Sono stati gli eredi di quest'ultimo a restituirlo, attraverso il Consolato Generale d'Italia a Stoccarda, guidato dalla diplomatica salernitana Laura Lamia. Forse un modo per prevenire o spezzare la maledizione che si dice colpisca chi trafuga reperti dal Parco Archeologico. Stessa sorte per alcuni frammenti restituiti pochi giorni fa da un cittadino di Bolton, nell'area della Grande Manchester (per ironia della sorte, la città venne fondata dai Romani nel 79 dopo Cristo, lo stesso anno in cui Pompei veniva spazzata via dall'eruzione del Vesuvio): l'uomo ha inviato anche un biglietto in cui spiegava si trattasse di vari frammenti di intonaco, che sarebbero stati trafugati negli anni 70 da uno zio del mittente, e recentemente ritrovati nella sua soffitta.