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Covid 19

Medici in Campania per il Covid, ora potranno arrivare anche specialisti extracomunitari

Il bando della Protezione Civile per la ricerca di 200 medici da impiegare per l’emergenza Covid : a differenza del precedente ora è aperto anche agli specialisti extracomunitari non in possesso di permesso di lungo periodo, dopo la questione sollevata dall’Asgi. Il precedente bando relativo alla Campania era stato un flop: su 450 richieste solo 156 domande, tra queste 97 rinunce e 7 esclusioni.
A cura di Nico Falco
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La Protezione Civile chiuso la manifestazione d'interesse per un nuovo bando per la ricerca di 200 medici  sul territorio nazionale, di cui una quota andrà in Campania: a differenza del precedente, che era riservato solo alla Campania, ora potranno aderire anche i professionisti stranieri, residenti in paesi extra Unione Europea che siano in Italia con regolare permesso di soggiorno ma non di quello di lungo periodo. La questione dell'esclusione dei medici stranieri (in Italia secondo le stime ce ne sarebbero circa 22mila) era stata sollevata dall'Asgi (Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione), che il 18 novembre aveva inviato una nota alla Protezione Civile.

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Intervistato da Fanpage.it, l'avvocato Alberto Guarisio (Asgi) aveva spiegato che il bando non era legittimo in quanto escludeva di fatto gli stranieri non in possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo. Tra i requisiti, infatti, si leggeva che il bando era aperto a persone in possesso di "cittadinanza italiana ovvero cittadinanza di uno degli Stati membri dell’Unione Europea" e che "possono, altresì, partecipare i familiari dei cittadini degli Stati membri dell’Unione Europea non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero i cittadini di Paesi Terzi, che siano titolari del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo o che siano titolari dello status di rifugiato ovvero dello status di protezione sussidiaria".

La stessa formula dell'articolo 38 del Testo Unico del pubblico impiego, che però può essere applicato solo al lavoro subordinato e non a quello autonomo, mentre la procedura nasce per conferire "incarichi di lavoro".

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Il precedente bando era ad ogni modo andato deserto: 450 posti disponibili, ma avevano presentato domanda soltanto 156 medici. Di questi, 97 si erano ritirati e altri 7 erano stati esclusi per mancanza di requisiti; altre 25 domande sono in attesa di riscontro e soltanto 27 medici (tra cui soltanto appena 3 anestesisti) sono stati giudicati idonei e sono entrati in servizio.

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