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“Mario e caffè”: così lo spacciatore portava la droga ai ragazzini fuori scuola: presi in 48 a Napoli e Caserta

I carabinieri hanno sgominato diversi gruppi di piccoli spacciatori: tra loro anche percettori di reddito di cittadinanza.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Spacciavano la droga all'esterno delle scuole nelle province di Napoli e Caserta. Presi in 48 dai carabinieri, che hanno scoperto anche che alcuni pusher prendevano anche il sussidio del reddito di cittadinanza. La maxi-operazione è stata condotta dalla compagnia di Casal di Principe, in provincia di Caserta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, guidata dal procuratore Maria Antonietta Troncone, che questa mattina hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare a carico di 48 indagati: 26 in carcere, 10 ai domiciliari, 3 destinatari di divieto di dimora, 6 di presentazione alla polizia giudiziaria e 3 denunciati in stato di libertà, ritenuti responsabili a vario titolo, e in alcune circostanze anche in concorso tra loro, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel corso dell'operazione "Piazze Pulite" sono stati impegnati circa 200 militari dell'Arma territoriale competente. L'ordinanza è stata emessa dal gip di Napoli Nord su richiesta della Procura aversana nell'ambito di indagini condotte tra il 2019 e il 2021 dai Carabinieri della stazione di Villa Literno e che hanno consentito di raccogliere prove nei confronti degli indagati, alcuni dei quali anche percettori di reddito di cittadinanza, gravi indizi di colpevolezza circa diverse centinaia di episodi di spaccio al dettaglio (hashish, marijuana e cocaina) nelle province di Napoli, Caserta ed Arezzo. Dalle indagini sono emersi "numerosissimi" casi di cessione di droga, in alcuni casi anche ad acquirenti minorenni.

Le parole in codice per le consegne

Spesso le attività di cessione si concretizzavano in luoghi convenzionali riconosciuti sia dagli spacciatori che dagli acquirenti locali e noti ad esempio con i termini "in mezzo alla via" per indicare piazza Marconi di Villa Literno, proprio di fronte la sede del Comune, o nel cosiddetto "zig zag", una piccola traversa che collega via Roma con via Fiume, sempre nel territorio liternese.

Lo spaccio avveniva anche grazie alla collaborazione di autisti che in modo ciclico si prestavano ad accompagnare lo spacciatore prima a rifornirsi nelle zone del Napoletano e del Casertano come Caivano. Melito di Napoli, Rione Traiano e Castel Volturno, nonché nella vicina Casal di Principe, e successivamente a compiere le singole cessioni nel territorio liternese. Individuati veri e propri fornitori di zona nei territori di Sant'Antimo, Castel Volturno, Melito di Napoli.

Le numerose cessioni al dettaglio avvenivano in particolare a Villa Literno, soprattutto in orario serale, a seguito di un contatto telefonico, talvolta con l'uso di parole in codice come "caffè" o frasi del tipo "fare un servizio", con acquirenti talvolta anche minorenni, nelle strade adiacenti alle residenze degli indagati, nella piazza principale del comune o nella piazza della stazione ferroviaria, o persino in prossimità di alcuni istituti scolastici di Castel Volturno e Aversa, in cambio di piccole somme di denaro. Altre volte invece, gli stessi spacciatori utilizzavano un linguaggio piuttosto chiaro, con esplicito riferimento alle diverse tipologie di sostanze stupefacenti, riconosciute con il nome di Maria (marijuana), Mario (hashish), bubbazza e cocaina.

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