video suggerito
video suggerito

Luigi De Magistris: “Manfredi ad Atreju? Io non ci sarei mai andato, Napoli ha una storia antifascista da rispettare”

Intervista all’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Che attacca: “Manfredi ad Atreju era inopportuno. È totalmente scollegato dal popolo che amministra”
Intervista a Luigi de Magistris
Ex parlamentare europeo, per due volte sindaco di Napoli
0 CONDIVISIONI
A sinistra Luigi De Magistris. Sullo sfondo la foto del sindaco Manfredi con La Russa e Meloni ad Atreju
A sinistra Luigi De Magistris. Sullo sfondo la foto del sindaco Manfredi con La Russa e Meloni ad Atreju

«Io, sinceramente, ad Atreju non ci sarei andato». Luigi de Magistris, due volte sindaco di Napoli – ricandidato per le future Amministrative 2027 – non ha esitazione. L'argomento è la partecipazione dell'attuale primo cittadino partenopeo, Gaetano Manfredi, alla convention di Fratelli d'Italia Atreju, ieri, all'evento «Il volo di Fratelli d'Italia per il futuro dei territori» insieme a molti amministratori di destra.

Manfredi lì è andato nella duplice veste di sindaco di Napoli ma anche di presidente dell'Anci, l'associazione dei Comuni Italiani.

E sì, io capisco che, da presidente dell'Anci, Manfredi possa presentarsi a un'iniziativa che è di partito e non istituzionale. Ma qui i profili di inopportunità sono lampanti.

A che si riferisce?

La prima cosa è quella foto.

Lei si riferisce allo scatto con Ignazio La Russa, presidente del Senato ed Arianna Meloni, capo della segreteria politica Fdi e sorella della premier Giorgia Meloni. È una photo opportunity

Vedo il sorriso "familiare" accanto a figure che non hanno nulla a che fare con una storia antifascista come quella di Napoli. Parliamo del sindaco della città della Medaglia d'Oro al Valor Militare per la Resistenza delle Quattro Giornate. E ricordiamoci un fatto: qualche anno fa, nelle celebrazioni ufficiali per l'Ottantesimo anniversario delle Quattro Giornate, questo governo mandò qui Isabella Rauti come sottosegretaria alla Difesa. E oggi vedo Manfredi, come se niente fosse, lì a rappresentare Napoli.

Per lei è inconciliabile l'esser sindaco di Napoli con una partecipazione simile?

Guardi che simboli e la memoria non sono esercizi retorici: sono il battito cardiaco della Costituzione e della democrazia. E poi quello che mi colpisce è la distonia: un uomo sempre presente nei circoli dei poteri forti, anche trasversali ma totalmente scollegato dal popolo che amministra. Mentre la città vive giornate piene di problemi, lui è assente. Questa sua presenza ad Atreju impegna Napoli in prima persona, e per me è una caduta di stile clamorosa, da antinapoletano.

Manfredi ad Atreju ha parlato di sicurezza urbana, dicendo che è «un tema che è stato un po' trascurato dal centrosinistra». De Magistris, lei concorda con questa visione?

Sulla sicurezza però sono parole, eh. Lui va in quei contesti a ripetere frasi generiche, dimenticando che nella pratica fa l'opposto.

In che senso?

Non è presente! Il Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica segnala una recrudescenza pesante della criminalità annessa a problemi evidenti di coesione sociale. La sicurezza urbana è competenza anche del sindaco: e lui che fa? Va a parlare di sicurezza proprio in un luogo di destra, con gente che ha vinto la campagna elettorale sulla sicurezza… per poi peggiorarla. Il centrodestra, con le sue leggi, complica il lavoro di magistratura e forze dell’ordine, spinge verso un'idea autoritaria, restringe gli spazi di dissenso, mette in discussione la separazione dei poteri della magistratura.

Senta, in queste ore la discussione politica locale è pressoché monopolizzata dal tema della giunta della nuova Regione Campania di Roberto Fico. Lei che auspica?

Con Fico, lo dico perché lo conosco da tempo, quando tornerò a fare sindaco di Napoli – perché mi ricandido ed è chiaro che penso di poter vincere – spero di poter costruire i migliori rapporti istituzionali nell'interesse della Campania. Poi da cittadino, e da uno che quel lavoro di nominare assessori l'ha fatto, non posso che augurarmi il meglio per lui e per la giunta. Questo è l'auspicio.

E la realtà?

E la realtà è un'altra: continuo a vedere criticità enormi, le stesse segnalate in campagna elettorale. Vedo una coalizione che tiene dentro tutto e il contrario di tutto, e a oggi sembra soprattutto una macchina per gestire potere, nomine, incarichi. Non stiamo vivendo una fase in cui al centro ci sono la Campania e i suoi cittadini: è ancora tutto intrappolato nelle logiche di potere. Eppure basterebbe sfogliare l'ultimo rapporto della Caritas per capire che quei temi dovrebbero essere la prima cosa su cui mettersi a lavorare a Santa Lucia. Invece si continua a fare passerelle ad Atreju mentre, in mezzo alla gente, i problemi restano. E crescono.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views