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Liste d’attesa negli ospedali in Campania, la vergogna dei tempi infiniti: “Qui non funziona niente”

Abbiamo raccolto decine di testimonianze sui tempi di attesa infiniti delle liste d’attesa della sanità campana. Ve ne proponiamo alcune, tra esse anche storie davvero incredibili.
A cura di Antonio Musella
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L'inchiesta "La sanità è un lusso" di Fanpage.it pubblicata qualche settimana fa ha portato ad un'ondata di reazioni e commenti soprattutto sui profili social del giornale. In poche ore sono arrivate decine e decine di testimonianze di cittadini campani che raccontavano nei commenti le loro esperienze con le liste d'attesa per gli esami diagnostici e le visite specialistiche della sanità campana. Un campionario di storie incredibili, che non hanno potuto che rafforzare il lavoro giornalistico che avevamo proposto. Abbiamo deciso di contattare alcune delle persone che avevano lasciato il loro commento per raccogliere le loro storie e fornire uno spaccato ulteriore dello scandalo dei tempi infiniti delle liste d'attesa della sanità campana. Intanto anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sembra aver ammesso il problema, anche se, come sempre, con toni propri del suo personaggio.

"Sulla ricevuta c'era scritto che avevo rifiutato una visita il giorno stesso"

Le testimonianze hanno permesso anche di far emergere ulteriori storture, sia del funzionamento dei CUP, i centri unici per le prenotazioni, sia della piattaforma digitale Campania Salute a cui si accede dalla piattaforma Sinphonia. La storia di Franco Gargiulo ha dell'incredibile. "Avevo ed ho bisogno di una visita neurologica – ci racconta – mi sono fatto fare l'impegnativa dal medico curante ed ho inviato una mail al CUP per la prenotazione. Dopo due giorni non mi avevano ancora risposto, così mi sono attaccato al telefono e sono riuscito, dopo molti tentativi, a parlare con un operatore. La visita me l'hanno prenotata per gennaio 2024, ovvero con 4 mesi di tempo di attesa". Ma nella storia di Franco non c'è solo il tempo di attesa, sulla ricevuta della prenotazione gli compare un avviso del quale non è mai stato informato in nessuna fase del processo di prenotazione. "Con mio grande stupore quando vado a stampare la ricevuta della prenotazione – ci spiega – leggo in fondo al foglio che io avrei rinunciato ad una visita per il giorno stesso alle ore 10. Chiaramente nessuno mi aveva detto ne via mail e nemmeno al telefono, che c'era la possibilità di una visita il giorno stesso in cui ho fatto la prenotazione, altrimenti non avrei certo aspettato 4 mesi".

I tempi diventano lunghi anche quando si è davanti ad esami che servono per monitorare la salute rispetto al rischio di tumori o malattie cardiache. E' quello che ci racconta Angela Parlato, insegnante e consigliera della Municipalità 2: "Il mio medico curante mi impose di fare urgentemente una ecografia al seno – racconta – andai in farmacia per prenotare attraverso il CUP e la prima data utile era per febbraio 2024, 5 mesi dopo. Si trattava di un esame importante per la mia salute, quindi uscii dalla farmacia e mi recai in una struttura privata per poterlo fare a pagamento il giorno dopo". Ma non è tutto: "La mia consuocera ha avuto una storia simile, il suo medico le ha riscontrato problemi al cuore e le ha ordinato tassativamente un eco cuore e una visita cardiologica. Anche in questo caso mi sono recata al Cup per la prenotazione: prima data utile marzo 2024, 6 mesi dopo".

"In tutta la provincia di Caserta impossibile fare la tac con contrasto"

Anche quando si utilizza la sponsorizzatissima applicazione "Campania in Salute" da cui si accede tramite la piattaforma Sinphonia, la musica non cambia. Anzi, ci si trova davanti a situazioni incredibili. Una ce la racconta Giovanni Savino, docente universitario: "Sono malato di diabete di tipo 2, e il mio medico mi ha prescritto degli esami per il cuore, tra cui una tac con mezzo di contrasto. Attraverso la piattaforma Sinphonia ho visto che c'erano diverse possibilità tra Napoli e Caserta. Io vivo in provincia di Caserta quindi scelgo di farla nella struttura pubblica più vicina, l'asl di Maddaloni. Il giorno dell'esame, un'ora prima mi chiamano da Maddaloni per dirmi che loro non eseguono quel tipo di esami, e che se avevo urgenze potevo farla in un centro privati lì vicino". In pratica attraverso la app della Regione Campania risultava una possibilità di fare l'esame in un distretto sanitario dove non c'era nemmeno il macchinario. "Da quello che mi hanno detto in tutta la provincia di Caserta non è possibile fare la tac con contrasto, almeno secondo la piattaforma. Farla da un privato mi costa tra le 250 e le 300 euro". Raffaella Cirillo è un'operatrice sociale, a lei spetta un poco invidiabile primato del tempo di attesa "record" tra le testimonianze che ci sono arrivate. "Ho prenotato una colonoscopia a febbraio 2023 e mi è stato dato appuntamento per dicembre 2023, quindi un tempo d'attesa di 10 mesi" racconta. Anche in questo caso si tratta di esami decisivi rispetto alla possibilità eventuale di individuare in tempo utile patologie anche gravi. "Noi viviamo una situazione di debacle totale – sottolinea Raffaella – noi viviamo nelle condizioni in cui non abbiamo nessuna certezza su quando potremmo svolgere un esame per la nostra salute".

De Luca: "Il problema c'è, ma siamo tra i primi in Italia"

Intanto anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca sembra essersi accorto del problema. Nel tradizionale messaggio via social del venerdì, qualche settimana fa, ha ammesso l'esistenza del problema. Abbandonati i toni trionfalistici sulla sanità usati quando è stato ospite di Fedez a Mucchio Selvaggio, De Luca ha dato la responsabilità al governo. "C'è un problema, come potete vedere dai principali mezzi di informazione, che riguarda i pronto soccorso e le liste d'attesa" ha detto il presidente della regione, dando la responsabilità al governo sulla mancata programmazione sanitaria e sul gap con cui si vanno a distribuire le risorse del fondo sanitario nazionale che penalizzerebbe la Campania per circa 180-200 milioni di euro all'anno. Ma De Luca conclude il passaggio del suo discorso sul tema ritornando al trionfalismo tipico del personaggio: "Nonostante tutto come Regione Campania sulle liste d'attesa siamo quarti in Italia in termini di efficienza" ha detto, riferendosi alla velocità delle prestazioni brevi. Un quadro che abbiamo sottoposto a chi ci ha raccontato la sua esperienza con la sanità pubblica campana. "La favoletta del sistema che funziona la devono raccontare a qualcun altro, qua non funziona" sottolinea Franco Gargiulo. "Noi non abbiamo una sanità efficiente – gli fa eco Giovanni Savino – anche perché con la diffusione di certe patologie e con l'invecchiamento della popolazione, la rapidità dei tempi risulta essere decisiva". Ed i tempi, purtroppo, sono quelli che abbiamo raccontato.

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