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“La palestinese in leggerissimo sovrappeso”: Paolo Mieli definisce così Souzan Fatayer candidata in Campania con Avs

In onda su “24 Mattino” le parole del giornalista e saggista Paolo Mieli contro Souzan Fatayer, esponente della comunità palestinese, candidata alle Regionali in Campania.
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Souzan Fatayer e Paolo Mieli
Souzan Fatayer e Paolo Mieli
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La frase, pronunciata nel contenitore radiofonico mattutino di Radio 24, l'emittente radiofonica del gruppo 24Ore, inizialmente fa pensare ad un clamoroso svarione, ad un «fischi per fiaschi», ad una parola di troppo. E invece no, Paolo Mieli, giornalista e saggista fra i più noti d'Italia ha davvero definito «una palestinese in leggerissimo sovrappeso» Souzan Fatayer, natali a Nablus ma da 40 anni ormai a Napoli, docente all'Università Orientale, mediatrice culturale e ovviamente in prima linea per i diritti del suo popolo, candidata nella lista di Alleanza Verdi e Sinistra alle prossime elezioni regionali in Campania di novembre.

Durante la puntata di "24 Mattino" di oggi, 20 ottobre Mieli, nella sua introduzione alla rassegna stampa del giorno, focalizzando parte del suo intervento sulle imminenti Regionali, parla di Fatayer in questi termini: « […] la palestinese napulitana che esalta Hamas, Fatayer, in lista con AVS», così la introduce. Poi rincara: «Una signora in leggerissimo sovrappeso…».

In quel momento, appena la battuta sul corpo della donna è "on air" Mieli viene arginato dal conduttore, il giornalista Simone Spetia, una delle voci più autorevoli della radio: «Paolo, questo però è poco importante dai, è poco importante». Mieli, incurante, fa peggio, dicendo: «Però se lì la campagna è sulla fame, la carestia… non lo dico come giudizio estetico…Lo dico per il fatto che Fatayer, questa signora presentata così, palestinese napulitana, suscita ironie».

Dunque, questo è quanto si desume dal Mieli-pensiero (la registrazione è disponibile qui, lo scambio è al minuto 12:40 circa),  secondo il suo punto di vista la candidata palestinese Souzan Fatayer sarebbe in sovrappeso e quindi non in grado di esprimersi sulla carestia determinata da Israele nella Striscia di Gaza.

Le reazioni alle parole di Paolo Mieli su Souzan Fatayer

Il primo ad accorgersi delle frasi di Mieli e ad attaccarlo è il co-portavoce regionale dei Verdi in Campania, Rosario Visone: «Queste dichiarazioni – dice – sono inaccettabili e rappresentano un grave scivolamento sul piano del rispetto personale e della dignità umana. Ridurre una candidata di origini palestinesi a un commento offensivo sull'aspetto fisico e sull'etnia è un gesto che nulla ha a che vedere con il legittimo confronto politico o giornalistico». A ruota segue Rosario Andreozzi, consigliere comunale di sinistra: «Quello che è successo stamattina a Souzan è vergognoso. In diretta radio, Paolo Mieli, un uomo con un immenso potere mediatico, utilizzato in questi mesi per per propagandare le tesi del governo di Tel Aviv e negare il genocidio, ha pensato di poterla insultare parlando del suo corpo.Non delle sue idee, non del suo impegno politico, ma del suo corpo. È sessismo, è razzismo, è violenza verbale».

Nel pomeriggio è il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra al Senato Peppe De Cristofaro ad intervenire: «Quale sarebbe la colpa di Souzan Fatayer, chiedo a Paolo Mieli. Il fatto di essere palestinese? O il fatto di essere napoletana? O addirittura, come Mieli la definisce, il fatto di essere in leggero sovrappeso? E che vuol dire questo riferimento al leggero sovrappeso? Forse un modo subdolo per dire che non è vero che a Gaza Israele ha utilizzato la fame come strumento di guerra? Sono parole vergognose che non ci sorprendono, perché Mieli è lo stesso che ha negato il genocidio. Ed è la dimostrazione concreta di come purtroppo il nostro paese sia tra gli ultimi per libertà di stampa».

«Souzan è un esempio di coraggio e partecipazione. A lei va il nostro sostegno e un messaggio di speranza: che il confronto pubblico torni ad essere luogo di rispetto, ascolto e crescita comune» è il messaggio di solidarietà di Nino Simeone, consigliere comunale di maggioranza.

Anche la segreteria del sindacato Cgil Napoli e Campania con una nota si schiera in solidarietà di Fatayer: «Negare il genocidio, negare la carestia, negare la morte di oltre 60mila civili, negare l'ingresso di aiuti umanitari e sanitari per sostenere la popolazione civile, stremata da un conflitto sanguinoso, non fa altro che rendere l'Italia complice di tutto ciò. Sconfinare poi sulle offese personali e utilizzando il bodyshaming per sostenere la tesi che i palestinesi non muoiano di fame è semplicemente inaccettabile e vergognoso. Alla compagna Souzan esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza».

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