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Imprenditore apre azienda falsa per ricevere finanziamento: truffa da 600mila euro alla Regione Campania

Nei confronti dell’uomo, originario del Cilento, nella provincia di Salerno, la Guardia di Finanza ha operato un sequestro preventivo di beni per 600mila euro.
A cura di Valerio Papadia
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Ha aperto un'azienda fittizia, intestandola a un soggetto straniero, soltanto per ricevere un finanziamento regionale, truffando così la Regione Campania per oltre 600mila euro: nei confronti dell'uomo, imprenditore cilentano, nel Salernitano, è scattato un sequestro preventivo di beni per una cifra equivalente, operato dalla Guardia di Finanza di Salerno, come disposto dal Tribunale di Vallo della Lucania. Le indagini dei militari delle Fiamme Gialle, operate anche tramite accertamenti bancari nei confronti dell'imprenditore, hanno rivelato come l'uomo abbia aperto una finta azienda, intestandola fittiziamente a un altro soggetto, per ricevere un finanziamento dalla Regione per eseguire lavori di ristrutturazione a un alloggio per anziani che sarebbe stato poi gestito da una cooperativa amministrata dall'imprenditore stesso.

Per perpetrare la sua truffa ai danni della Regione Campania, l'uomo inviava finte fatture che attestavano il proseguimento dei lavori, che in realtà non erano mai iniziati. Appena ricevuti i fondi dalla Regione, l'imprenditore li riaccreditava alla ditta edile che avrebbe dovuto eseguire i lavori, che subito poi riaccreditava i fondi sui conti privati dell'uomo, che così si impossessava illecitamente del denaro dell'amministrazione regionale.

Tra i beni sequestrati anche una Ferrari d'epoca

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Per recuperare la cifra truffata alla Regione Campania e quanto dovuto all'Erario, il gip del Tribunale di Vallo della Lucania, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto nei confronti dell'imprenditore cilentano un sequestro preventivo di beni pari alla somma indebitamente percepita, che ricordiamo supera i 600mila euro. Tra i beni sequestrati all'uomo anche una Ferrari d'epoca, modello "348 TB", che l'azienda automobilistica di Maranello ha prodotto tra il 1989 e il 1995. L'imprenditore dovrà ora rispondere di truffa aggravata nei confronti della Regione Campania, finalizzata all’indebito ottenimento di contributi e di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

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