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Covid 19

Il Capo della Polizia a Caserta alla messa per Maria, “voce del 113” morta per Covid

Sabato si terrà la Messa di Suffragio in memoria di Maria Sparagana, la prima vittima del coronavirus a Caserta. Assistente capo coordinatore della Polizia di Stato, Maria è stata per anni il pilastro della centrale operativa. Era deceduta il 18 marzo, dopo 10 giorni di ricovero. Alla cerimonia sarà presente il Capo della Polizia, Franco Gabrielli.
A cura di Nico Falco
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Ci sarà anche il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, sabato 12 settembre nella chiesa del Buon Pastore di Caserta, alla messa di suffragio per Maria Sparagana, pilastro e unica voce femminile del 113 di Caserta deceduta il 18 marzo scorso dopo essere stata contagiata dal coronavirus; alla cerimonia, alle ore 10, prenderanno parte i rappresentanti delle istituzioni del territorio. Maria, 52 anni, era sposata e aveva una figlia. Assistente capo coordinatore della Polizia di Stato, era in servizio nella centrale operativa della Questura di Caserta. Una voce amica e rassicurante, che per anni aveva aiutato e sostenuto i cittadini che chiedevano aiuto al 113 e aveva inviato le pattuglie.

Era stata ricoverata a marzo, le sue condizioni erano rapidamente peggiorate ed era deceduta il 18 dello stesso mese, nel reparto di Terapia Intensiva dell'ospedale di Caserta; era stata la prima vittima del coronavirus a Caserta. La Polizia di Stato l'aveva ricordata con un messaggio pubblicato sui canali social il 31 marzo, giornata di lutto per le vittime di Covid-19.

"Maria Sparagana – si legge – ha risposto ogni giorno senza sosta a migliaia di telefonate di cittadini impauriti, in difficoltà e in emergenza. Li ha guidati e protetti con calma e lucidità, ha inviato soccorsi ovunque fosse richiesto, non sentendo la fatica e affrontando la grande responsabilità del suo lavoro sempre con audacia. Maria ci ha lasciati, a causa del coronavirus, nella stessa settimana in cui sono caduti tanti altri italiani impegnati in prima linea: medici, infermieri, carabinieri, agenti penitenziari, vigili del fuoco, dipendenti della distribuzione alimentare, sacerdoti e troppi altri".

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