434 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il 23 dicembre 1984 la strage del Rapido 904: Napoli pianse i morti del massacro di Natale

Il 23 dicembre del 1984 una bomba all’interno del treno rapido 904 esplose in una galleria: 16 morti e quasi 300 feriti. Le vittime erano in gran parte napoletani e meridionale che stavano raggiungendo Milano per le feste di Natale. Il prezzo più alto in termini di vittime lo pagò Somma Vesuviana: morì un’intera famiglia composta da marito, moglie e due figli di appena 9 e 4 anni.
A cura di Giuseppe Cozzolino
434 CONDIVISIONI
Immagine

Il 23 dicembre del 1984 Napoli pianse le vittime della strage del treno rapido 904, uno degli attentati terroristici più infami del secolo scorso compiuti ai danni di inermi civili. Il treno rapido, che da Napoli viaggiava verso Milano, esplose all'interno della nella Grande Galleria dell'Appennino, il lungo tunnel della Firenze-Bologna dove pochi anni prima vi era stato un altro attentato, appena all'esterno, con l'esplosione del treno Italicus.

Furono 16 i morti di quell'attentato, in gran parte napoletani. Quasi 300 i feriti. Il tutto a due giorni dal Natale, con la maggior parte delle vittime che stavano raggiungendo i propri cari al nord per trascorrere le festività. Dopo l'Italicus del 1974 e la strage della stazione di Bologna del 1980, l'Italia ancora una volta si ritrovava a piangere vittime inermi della follia terroristica. Anni di indagini, polemiche e bagarre politica: quel che è certo, oltre alla matrice terroristico-mafiosa (sentenza della V sezione penale della Cassazione del 24 novembre 1992) è solo la dinamica del tutto, con l'ordigno nascosto in una griglia portabagagli nella stazione di Firenze – Santa Maria Novella, per poi detonare all'ingresso della galleria per ottenere il massimo effetto dell'esplosione ed il più elevato numero di vittime.

Il 23 dicembre 2019, il comune di Napoli ha deciso di porre una targa ed intitolare i giardini della Stazione Centrale di Piazza Garibaldi proprio per ricordare il massacro di Natale. A pagare il prezzo più alto fu la città di Somma Vesuviana: nell'attentato morirono Nicola De Simone, 40 anni, la moglie Angela Calvanese, di 33 anni, assieme ai figli Anna e Giovanni, di 9 e 4 anni. Una intera famiglia spazzata via dall'attentato del rapido 904: ma non furono le uniche vittime. A perdere la vita anche Giovanbattista Altobelli, operaio 51enne di Acerra; Abramo Vastarella, carpentiere napoletano di 29 anni; Lucia Cerrato, pensionata di 66 anni; Carmine Moccia, operaio avellinese di 30 anni; Federica Taglialatela, studentessa di Ischia di appena 12 anni. Pochi giorni dopo morì anche il padre Gioacchino, geometra di 50 anni rimasto gravemente ferito nell'esplosione e che non sopravvisse alla figlia. Assieme a loro, il lungo elenco di vittime comprende anche Anna Maria Brandi (26), Susanna Cavalli (22), Pier Francesco Leoni (23), Luisella Matarazzo (25), Valeria Moratello (22) e Maria Luigia Morini (45). Sedici morti e quasi 300 feriti il bilancio finale della strage.

434 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views