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Fondi Fsc Campania, Fitto scrive ai sindaci: “I ritardi colpa della Regione”. La replica: “È falso”

Il ministro Fitto: “La Regione era inadempiente. I sindaci ci inviino le loro liste, affinché nessuno sia escluso”. La replica della Regione: “Tutto falso”
A cura di Pierluigi Frattasi
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"La Regione Campania è inadempiente. L'elenco dei progetti in scadenza il 31 dicembre 2023 che devono essere completati è stato sollecitato più volte, ma la Regione l'ha inviato solo ieri sera, 29 febbraio 2024. La Regione ha individuato 367 interventi da completare relativamente a 242 Comuni. La presente nota è indirizzata a tutti i Sindaci campani, al fine di verificare puntualmente che la lista trasmessa dagli uffici regionali non presenti inesattezze e comprenda effettivamente tutti i Comuni campani".

A parlare è Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR del Governo Meloni, che questa mattina ha inviato una lettera a tutti i sindaci della Campania sulla questione dei Fondi di Sviluppo e Coesione, sulla quale negli ultimi mesi si è scatenato uno scontro istituzionale con la Regione Campania. Ma a stretto giro arriva anche la replica di Palazzo Santa Lucia, guidato dal presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca. La nota è firmata dalle Autorità di Gestione che parlano di "ennesimo falso ed ennesima iniziativa diffamatoria del ministro Fitto, nei confronti della Regione Campania".

Fitto: "La Campania era inadempiente, manifestazione strumentalizzata"

La Regione Campania su questa vicenda ha fatto già ricorso al Tar, vincendolo. Il tribunale amministrativo ha dato 45 giorni di tempo al ministero per firmare l'accordo. Ma la tensione resta alta. Un braccio di ferro culminato con la manifestazione a Roma dei sindaci, guidati dal Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, di venerdì 16 febbraio. L'ex "sindaco sceriffo" di Salerno ritiene il Governo responsabile per il blocco di circa 500 milioni di euro di fondi. Il ministro per il Sud Fitto, però, la vede in modo completamente opposto: "Quella manifestazione è stata strumentalizzata – scrive Fitto nella lettera ai sindaci campani – La Regione era inadempiente, non il Governo. Lo dimostra la documentazione inviata ieri”. La questione è stato anche al centro di un botta e risposta pubblico tra De Luca e la Premier Giorgia Meloni, nel quale non sono mancate frecciate velenose e anche insulti.

De Luca a Roma con i sindaci il 16 febbraio
De Luca a Roma con i sindaci il 16 febbraio

All'interno del documento inviato da Fitto ai sindaci, viene anche ricostruito l'importo totale dei fondi Fsc per la Campania. Per quanto riguarda i programmi PSC 2014-2020 – Sezione ordinaria, le risorse di coesione totali ammontano a 3.157,70 milioni di euro, dei quali 2.675,80 milioni impegnati e 755,80 milioni pagati. Con un rapporto di impegni su risorse dell'84,7% e un rapporto di pagamenti su risorse del 23,9%. Ci sono, quindi, circa 500 milioni di euro non ancora impegnati.

Dai dati, quindi, rileva Fitto, emerge anche una capacità di spesa della Regione Campania "ancora molto contenuto", inferiore addirittura al 24%:

La Regione Campania, che, sulla base dei dati della Ragioneria Generale dello Stato, registra un avanzamento della spesa FSC nei tre cicli di programmazione precedenti ancora molto contenuto, inferiore al 50 per cento delle risorse stanziate, un dato che scende addirittura al 24 per cento se concentriamo l’attenzione sul più recente ciclo di programmazione 2014-2020.

La replica della Regione Campania: "È falso"

Ma in serata arriva la risposta della Regione Campania alle dichiarazioni e alla lettera del ministro Raffaele Fitto:

"Totalmente falsa, offensiva e gravemente diffamatoria la lettera, indirizzata in data odierna a tutti i Comuni della Campania, con la quale il Ministro per la Coesione attribuisce agli uffici regionali il ritardo nello sblocco delle risorse del Fondo complementare destinate alla Regione Campania.Contrariamente a quanto dichiarato dal Ministro, le Autorità di Gestione della Regione Campania hanno comunicato progetti e risorse necessarie sin dal 27 giugno 2023 e il Presidente della Regione ha più volte, da mesi, segnalato l’esigenza di assegnazione urgente delle risorse, sollecitando la firma dell’Accordo anche per non bloccare i cantieri degli interventi in corso".

E conclude:

"Gli Uffici Regionali, che proprio oggi hanno ricevuto apprezzamento dallo stesso Dipartimento sul lavoro svolto, respingono ogni responsabilità per eventuali danni connessi al ritardo e si riservano ogni azione a tutela dell’immagine e del buon nome dell’Amministrazione. Precisano altresì che la nota del Ministro, nella parte in cui invita i Sindaci a comunicare direttamente i dati relativi agli interventi da sostenere a valere sul Fondo di rotazione, costituisce una indebita ingerenza nelle competenze delle Autorità di gestione e comporta un ennesimo, inutile aggravio del procedimento, tenuto conto che tutti i dati, previamente verificati in apposita istruttoria, sono già in possesso del Dipartimento".

L'incontro con i sindaci del 14 febbraio

Nella lettera, Fitto ricostruisce anche gli ultimi avvenimenti in merito alla programmazione dei fondi nazionali della politica di coesione della Regione Campania. Scrive:

Come noto, il 14 febbraio scorso ho incontrato, su richiesta dall’ANCI Regionale Campania, una delegazione di sindaci che ha espresso preoccupazione circa una presunta inadempienza del Governo in merito alla definizione dell’Accordo per la Coesione tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Regione Campania, con particolare riferimento all’urgenza di individuare i finanziamenti per portare a termine i progetti dei Comuni non completati entro il termine del 31 dicembre 2023.

E, aggiunge:

L’incontro è stato motivato dalla preoccupazione degli amministratori locali circa le modalità e i tempi di definizione dell’Accordo per la Coesione tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Regione Campania, anche in relazione all’urgenza di portare a termine importanti progetti non completati della programmazione europea 2014-2020.

La manifestazione a Roma di De Luca

Il ministro ricorda, poi, la manifestazione a Roma di De Luca e dei sindaci:

Il successivo 16 febbraio, gli stessi sindaci hanno manifestato a Roma contro il Governo affinché sbloccasse le risorse richieste. Tuttavia, l’erogazione delle risorse non poteva avvenire senza la previa acquisizione della lista completa degli interventi da finanziare. Lo stesso 16 febbraio, ho inviato una nota alla Regione per sollecitare la trasmissione di tale documentazione. La Regione era chiaramente inadempiente, e non il Governo. Dunque, la Regione ha organizzato la manifestazione contro il Governo nella piena consapevolezza che gli stessi uffici regionali avevano omesso di inviare, a quella data, gli elementi documentali necessari a sbloccare le risorse per i Comuni.

Ma la lista con i progetti sarebbe stata inviata dalla Regione al ministero solo ieri sera:

Paradossalmente, sarebbe stato più opportuno che i sindaci, quel giorno, si fossero riuniti a Napoli per sollecitare la Regione ad inviare al Governo la documentazione necessaria…Ciò forse avrebbe portato la Regione ad anticipare la trasmissione della lista degli interventi da finanziare, lista che invece è stata inviata solo ieri sera, consentendoci di iniziare l’istruttoria non prima di oggi. Confermo”, ha concluso il Ministro Fitto, “l’impegno del Governo a fare tutto il necessario per venire incontro alle esigenze dei territori, ed a procedere, anche in Campania come sta avvenendo con tutte le altre Regioni, alla definizione degli Accordi per la Coesione".

"Campania toni propagandistici"

Poi, critica l'atteggiamento assunto da Palazzo Santa Lucia:

L’Accordo per la Coesione, introdotto con il Decreto-legge n. 124 del 2023 (Decreto Sud), è del resto uno strumento negoziale che, per propria natura, richiede un confronto attento basato sulla condivisione e la disponibilità al dialogo per la definizione delle scelte progettuali. La Regione Campania, al contrario, ha optato per toni propagandistici, non consoni al corretto confronto istituzionale, strumentalizzando il processo istruttorio dell’Accordo, il cui iter invece è stato condiviso dalle altre Regioni a prescindere dagli schieramenti politici.

E aggiunge:

Al fine di sgomberare il campo da ogni strumentalizzazione, è necessario soffermarsi sulle scelte compiute da questo Governo, di attenzione e costruttiva collaborazione con le Regioni per assicurare ai territori la possibilità di adottare soluzioni efficaci per il raggiungimento degli obiettivi di programmazione, evitare la perdita di risorse finanziarie e garantire la migliore allocazione di quelle di nuova assegnazione. L’imputazione delle risorse per il territorio campano, pari a 5,9 miliardi di euro FSC, non è stata mai messa in discussione. Anzi, proprio grazie al nuovo strumento dell’Accordo per la Coesione, puntiamo a mettere al servizio del territorio e delle imprese in tempi celeri quelle risorse che, in passato, non sono state efficacemente impiegate.

Spiegando:

L’istruttoria tecnica coordinata dal Dipartimento per le politiche di coesione per la definizione dell’Accordo per la Coesione non ha mai registrato battute di arresto. Al contrario, si lavora incessantemente per l’analisi dei precedenti cicli di programmazione e la valutazione dei ritardi nella spesa, con il fine di definire con chiarezza il quadro istruttorio da porre alla base dell’Accordo. Ne è prova il fatto che la Regione, al netto delle inutili polemiche pubbliche, ha sempre fornito riscontri alle richieste che le sono state rivolte nell’ambito dell’istruttoria.

Il fondo di rotazione per completare i progetti scaduti

Nella lettera, poi, viene ricostruito anche il modo in cui il Governo intende procedere per garantire il completamento della programmazione:

"Quanto alla necessità di assicurare copertura finanziaria per il completamento degli interventi che, inclusi nel precedente ciclo di programmazione europea, non sono stati conclusi entro il termine previsto del 31 dicembre 2023, ne condivido appieno l’urgenza. Tant’è che, già nel citato Decreto Sud di settembre scorso, all’articolo 1, comma 2, il Governo ha indicato come prioritaria la copertura finanziaria di questa tipologia di interventi, mettendo a disposizione per tale scopo le risorse nazionali del fondo di rotazione da declinare nell’ambito degli Accordi per la Coesione, ferma restando la necessità per le Regioni interessate di indicare puntualmente gli interventi in questione e il relativo fabbisogno".

"Se il 31 dicembre 2023 era la data ultima per l’impiego delle risorse della programmazione europea, si attendeva successivamente a tale data un aggiornamento da parte della Regione Campania di tale fabbisogno e del corrispondente elenco di interventi. Peraltro, a seguito del succitato incontro del 14 febbraio scorso con la delegazione di sindaci in rappresentanza dell’ANCI Campania e dunque alla luce delle esigenze espresse dagli amministratori e dell’inerzia della Regione Campania, ho inteso ribadire alla stessa Regione, con nota del successivo 16 febbraio, l’urgenza di ricevere da parte degli uffici regionali la lista consolidata degli interventi da completare".

"In riscontro, e solo ieri sera, in data 29 febbraio, la Regione ha finalmente trasmesso la suddetta documentazione. Ciò significa che i vertici istituzionali della Regione hanno animato la manifestazione dello scorso 16 febbraio contro il Governo, agitando strumentalmente il tema del mancato finanziamento degli interventi dei Comuni da completare, nella piena consapevolezza del fatto che gli stessi uffici regionali avevano, a quella data, omesso di inviare gli elementi documentali necessari per finalizzare l’istruttoria".

Fitto ai sindaci: "Inviateci i progetti, verificheremo se siete in lista"

Infatti – conclude Fitto – "se la Regione avesse trasmesso la documentazione nei tempi previsti, non vi sarebbe stata alcuna ragione per condurre i sindaci dei Comuni campani ad invocare in quelle forme la chiusura dell’istruttoria. Ad ogni modo, per consentire un’accurata verifica della lista degli interventi da completare inviata dalla Regione, e nel solco del proficuo dialogo avviato lo scorso 14 febbraio con gli amministratori locali campani, Le chiederei di inviarmi tramite PEC i dati identificativi e finanziari dei progetti non completati, attuati dal Suo Comune. Infatti, da un primissimo e rapido esame svolto in queste ore della documentazione acquisita, emerge che la Regione ha individuato 367 interventi da completare relativamente a 242 Comuni. La presente nota è indirizzata a tutti i Sindaci campani, al fine di verificare puntualmente che la lista trasmessa dagli uffici regionali non presenti inesattezze e comprenda effettivamente tutti i Comuni campani che hanno espresso l’esigenza di finanziare interventi da completare".

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