Finti fragili per ottenere vaccino Covid, indagine della Procura di Avellino

Le autocertificazioni firmate subito prima della somministrazione, ma soprattutto le liste di chi si è iscritto come "fragile" sulla piattaforma per prenotarsi per il vaccino Covid. Tutto acquisito dalla Procura di Avellino, che ha avviato una indagine sui centri vaccinali irpini. L'obiettivo del procuratore Domenico Airoma è appurare che le procedure siano state svolte secondo le regole e che non ci siano stati, come descritto in alcune denunce arrivate a Palazzo di Giustizia, dei "furbetti" che avrebbero saltato le file.
Gli accertamenti sono affidati ai carabinieri del Nas, che in questi giorni stanno acquisendo tutta la documentazione relativa alle somministrazioni del farmaco. Poi si dovrà esaminare le singole posizioni, verificando sia le autocertificazioni sia le liste di adesione. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti ci sono le dichiarazioni che sono state firmate nei centri vaccinali, prima della vaccinazione, che potrebbero essere state utilizzate come stratagemma per figurare come appartenenti a categorie "fragili" e aggiudicarsi prima un vaccino pur non avendone diritto.
In particolare si indaga sulle liste di adesione, per capire cioè se tutti quelli che sono stati inseriti nel programma come "fragili", sulla scorta della certificazione fornita dal proprio medico di base, ne avessero realmente diritto. Il sospetto è che in qualche caso l'anamnesi possa essere stata "aggravata" al solo scopo di far rientrare il paziente nella classificazione, al fronte di un quadro clinico che in realtà non avrebbe permesso l'inserimento nella lista per la somministrazione dei vaccini Pfizer e Moderna.