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Dopo il Covid prigioniero dell’Asl: da tre giorni aspetto il certificato di fine isolamento

Sono negativo dal 26 aprile, dopo 23 giorni di positività al Coronavirus. Eppure, non posso ancora uscire di casa, visto che l’Asl Napoli 2 Nord non ha ancora provveduto a rilasciarmi il certificato di fine isolamento. Dopo avermi assicurato, il 27 aprile, che il certificato sarebbe arrivato in giornata, sono ancora chiuso in casa ad aspettare.
A cura di Valerio Papadia
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Il 3 aprile, il Sabato Santo, mi sono state riferite le due parole che mai avrei voluto ascoltare: tampone positivo. Era scontato, dal momento che già venerdì 2 aprile avevo febbre e dolori: ma sentirselo dire, leggere il referto di positività al Coronavirus, è comunque un bel trauma. Ventitre, lunghissimi giorni dopo, ventitre giorni fatti di sintomi abbastanza lievi, per fortuna (febbre, tosse e dolori, perdita di gusto e olfatto) ma soprattutto di ansia e preoccupazione, per me e per i miei famigliari, positivi anche loro, il risultato tanto agognato: lunedì 26 aprile il tampone è finalmente negativo. Immaginate la mia felicità, non solo per aver sconfitto il virus, ma anche perché finalmente avrei ripreso in mano la mia vita: il lavoro, gli affetti, perfino la spesa al supermercato sembrava una prospettiva allettante. E invece no. Sono passati tre giorni dalla mia negativizzazione, eppure io sono ancora bloccato in casa, prigioniero dell'Asl, la Napoli 2 Nord nella fattispecie, che non è capace di rilasciarmi il certificato di fine isolamento.

Eppure, sono stati loro a chiamarmi. Martedì 27 aprile arriva la telefonata del Servizio Epidemiologia e Prevenzione dell'Asl Napoli 2 Nord. Una dottoressa mi assicura che, entro la fine della giornata, al mio medico curante sarebbe arrivato il mio certificato di fine isolamento. Mentre scrivo è la mattina di giovedì 29 aprile: nonostante io sia negativo da tre giorni ormai, dopo 23 giorni di positività e isolamento a casa, non posso ancora riprendere la mia vita perché l'Asl Napoli 2 Nord non è capace di inviare al mio medico curante due righe nelle quali si certifica la mia negatività e la fine del mio isolamento. Non metto in dubbio che tutte le strutture sanitarie siano oberate di lavoro a causa della pandemia, ma dopo oltre un anno ci dovrebbero essere dei meccanismi collaudati, degli automatismi quasi, che dovrebbero evitare che una persona, dopo quasi un mese di quarantena a causa del Covid, rimanga prigioniera anche della burocrazia.

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Sono giornalista dal 2010. A Fanpage.it dall'agosto del 2016, scrivo per l'area Napoli, per la quale mi occupo del desk.
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