De Luca: “In Campania vaccino AstraZeneca a 140mila persone ed è tutto tranquillo”

Vincenzo De Luca come ogni venerdì alle 14.45 fa il punto sulla questione pandemia Covid-19 in Campania con una diretta social che questa settimana sarebbe non potuta esserci: De Luca registra il suo video (che poi viene mandato in modalità "diretta Facebook") verso mezzogiorno negli uffici del Genio Civile di Salerno. Stamane a sbarrargli la strada un gruppo piccolo ma agguerrito di lavoratori autonomi che chiedevano di incontrare il governatore per parlare di ristori adeguati e uno stop ai tributi. Alla fine De Luca ha cambiato location per motivi di sicurezza e nel frattempo una delegazione di quattro manifestanti è stata ricevuta in Prefettura.
Vincenzo De Luca, inizia a parlare dei vaccini Covid-19: «Qui già 140mila persone hanno ricevuto una dose Astrazeneca, 120mila tra il personale della scuola e 20mila tra le forze dell'ordine. Non abbiamo avuto effetti di particolare rilievo. Dunque, dobbiamo procedere. So che ci sono ancora preoccupazioni, ma dobbiamo procedere usando la ragione». Il riferimento è alle paure e alle polemiche che hanno accompagnato la sospensione del vaccino AstraZeneca a causa di segnalazioni di alcuni casi di reazioni avverse e di morti. Ieri l'Ente di Farmacovigilanza Europeo (Ema) ha nuovamente dichiarato il vaccino come sicuro.
«Contiamo sull'aiuto dei medici di famiglia, essenziali per vaccinare in tempi rapidi i pazienti fragili» dice De Luca: nei giorni scorsi queste categorie hanno avuto ed hanno problemi enormi nell'interfacciarsi coi medici di famiglia per la prenotazione del vaccino Covid-19.
Poi, riferendosi ai dati epidemiologici dell'ultimo periodo: «La situazione della Campania è da zona rossa, qualche area di irresponsabilità rimane. Abbiamo la maggiore densità abitativa d'Europa e non possiamo scherzare. Non possiamo sottovalutare niente. Abbiamo oscillato fino a 2.700 positivi al giorno e se per loro un 10-15% chiedono il ricovero capirete la portata della situazione. Abbiamo 160 posti occupati in terapie intensive e stiamo reggendo».