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Coronavirus Sant’Antonio Abate, parla Donna Imma Polese della Sonrisa: “Nessuno è in pericolo”

La figlia dell’indimenticato Don Antonio Polese, che ora ha preso le redini del Grand Hotel La Sonrisa, ha voluto rassicurare tutti riguardo i casi di Coronavirus che hanno riguardato un dipendente della struttura – che è stata chiusa – e hanno determinato l’istituzione di una mini zona rossa a Sant’Antonio Abate.
A cura di Valerio Papadia
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Nella serata di ieri, la Regione Campania ha istituito una mini zona rossa a Sant'Antonio Abate, nella provincia di Napoli, dopo che in poche ore sono stati riscontrati 27 casi di Coronavirus collegati al Grand Hotel La Sonrisa e all'Hotel Villa Palmentiello, che sono stati chiusi fino al 25 agosto in via precauzionale. Donna Imma Polese, figlia dell'indimenticato Don Antonio, che dopo la morte del padre ha preso le redini della struttura e dello show "Il Castello delle Cerimonie", ha voluto rassicurare quanti la conoscono e la seguono sulla situazione che ha coinvolto la nota struttura ricettiva, pubblicando un post su Instagram.

"Cari amici – scrive Donna Imma Polese sul social network – vi ringrazio per le manifestazioni di affetto. Stiamo attraversando un periodo difficile, ci siamo presi un grande spavento. Abbiamo deciso di fare i tamponi a tutta la famiglia e tutto il personale, la struttura è stata sanificata ed è temporaneamente chiusa. Io per fortuna sto bene e sono risultata negativa. Al momento nessuno è in pericolo, vi terrò informati. Supereremo anche questo periodo, ci vorrà forza e pazienza ma ce la faremo. Presto tutto questo passerà, e allora, quando saremo certi che non ci saranno più rischi riapriremo le porte e ci rivedremo. Intanto vi abbraccio dal Castello".

La mini zona rossa a Sant'Antonio Abate

Con effetto immediato dalla serata di ieri, 11 agosto, e fino al 25, la Regione Campania ha istituito una mini zona rossa in via Croce di Gragnano, dove risiedono i contagiati, che fanno parte dello stesso nucleo famigliare: tutti i residenti hanno l'obbligo di osservare l'isolamento domiciliare. Inoltre, come detto, le due strutture ricettive sono state chiuse e coloro che vi si siano recati negli ultimi 14 giorni sono stati invitati a segnalarlo alle autorità sanitarie per sottoposti a test sierologico o tampone.

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