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Botti illegali di Capodanno, a Napoli arriva la “Bomba Gaza”: costa fino a 200 euro

Anche quest’anno i venditori illegali di botti di Capodanno scelgono un nome ad hoc per il super-botto di fine anno: quest’anno arriva la Bomba Gaza.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il Capodanno si avvicina e, come sempre, si ripete il triste fenomeno dei botti illegali, particolarmente pericolosi perché realizzati senza garanzie di sicurezza e dunque con tutti i rischi del caso. E, sempre come ogni anno, si scatena anche la fantasia dei venditori abusivi. Se negli "anni d'oro" dei fuochi illegali andava di moda il "Pallone di Maradona", o la "Bomba Careca", beniamini del Napoli Calcio fino ad inizio Anni Novanta, col tempo anche i nomi dei botti più "particolari" si è andato ad evolvere. In genere, il concetto di base è sempre lo stesso: utilizzare il nome di qualcuno o qualcosa particolarmente "a tema" per l'anno appena conclusosi.

Ed ecco che infatti erano arrivati negli anni scorsi anche le "bombe Cavani", dedicate al Matador, ma anche la "Bomba Spread", chiaro riferimento al periodo economicamente turbolento dell'Italia e la bomba "Bin Laden", molto in voga dopo l'11 settembre del 2001, all'indomani degli attentati di New York. In tempi più recenti non è mancata invece la bomba "Covid", il "petardo Osihmen" e la "Bomba Scudetto", senza dimenticare la "bomba Kvara", dedicata all'attaccante georgiano. Quest'anno, il super-botto illegale sembrerebbe spostatosi su un argomento extra-calcistico: la "bomba Gaza". Sebbene al momento non ci siano stati sequestri veri e propri di questo specifico botto, già da novembre i suoi "avvistamenti" si sono ripetuti, in particolare sui social, da tempo nuova frontiera delle vendite abusive. E se il costo iniziale si aggirava tra i 70 ed i 100 euro, a ridossi di Capodanno il prezzo è subito raddoppiato, aggirandosi attorno ai 200 euro.

Ovviamente, bomba Gaza o meno, il consiglio delle Forze dell'Ordine, oltre che del buon senso, è sempre quello di non acquistare i botti illegalmente: il rischio serio, infatti, è che la scarsa manifattura, unita ad un quantitativo esagerato di sostanze esplosive, possa avere serie ripercussioni su chi le utilizza. E non solo di tipo legale, ma anche fisico.

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