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Titolare di agenzia viaggi costretto a cederla al clan: “Massimo andava a picchiarlo ogni tanto”

Nell’operazione della Finanza di oggi sono stati sequestrati beni per 3.5 milioni di euro; tra questi, un’agenzia viaggi il cui precedente proprietario sarebbe stato più volte picchiato da uno degli indagati.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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L'immobile più famoso è quello che ospita la pizzeria "Dal Presidente", ma tra i beni sequestrati oggi dalla Guardia di Finanza, nell'ambito di una inchiesta contro il riciclaggio del clan Contini, c'è anche una agenzia di viaggi: il principale indagato, Massimiliano Di Caprio, direttore della famosa pizzeria (che nulla ha a che vedere con gli eredi di Ernesto Cacialli), avrebbe costretto il precedente proprietario a chiudere per appropriarsene, intestarla a un prestanome e farne l'ennesima attività utile per riciclare denaro.

Gli immobili intestati a prestanome

La società attraverso cui veniva controllata la pizzeria "Dal Presidente" era formalmente intestata alla moglie di Di Caprio ma, secondo i finanzieri, tra i soci occulti c'era anche Vincenzo Capozzoli, detto "Enzuccio ‘a Miseria", ritenuto affiliato al clan Contini. Di Caprio, invece, non risulta affiliato a nessun clan, ma secondo l'ipotesi degli inquirenti, sulla scorta delle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, negli anni sarebbe stato vicino a diversi gruppi di camorra del centro di Napoli.

Dalle indagini è emersa l'intestazione fittizia di sette immobili di pregio in diverse zone di Napoli, tra cui piazza Sannazaro e via Duomo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti sarebbero stati reimpiegati in ristorazione e panificazione e nell'acquisto di immobili complessivamente 412.435 euro, versati in contanti con operazioni su conti societari e personali. Il valore dei beni sequestrati oggi supera i 3.5 milioni di euro.

L'agenzia di viaggi sequestrata

L'agenzia di viaggi sequestrata è riconducibile alla società "I viaggi di Maria Tedeschi", in via Duomo. A parlarne, il 17 gennaio 2022, sono la commercialista e la moglie di Massimiliano Di Caprio, entrambe destinatarie di misura cautelare (rispettivamente ai domiciliari e in carcere) con l'ordinanza eseguita questa mattina dalle Fiamme Gialle. Secondo le due donne, intercettate, per rilevare l'attività Di Caprio aveva esasperato il proprietario, descritto come un bravo ragazzo totalmente estraneo a qualsiasi dinamica di criminalità.

"Comunque Massimo non si stanca mai di fare le cattiverie – dice la moglie – pure con l'agenzia di viaggi qua fuori di quel ragazzo… è normale che ha chiuso… andò a minacciarlo… quello è un buon ragazzo, quello lavora onestamente e andava a picchiarlo ogni tanto…".

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