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Monti corregge il tiro: “I partiti sono responsabili e gli italiani maturi”

In una lettera al Corriere il Premier chiarisce le sue parole sulla politica, i partiti e sul consenso dei cittadini che in Italia avevano creato malumori nella maggioranza. Monti assicura di essere impegnato a mostrare ai leader internazionali che l’Italia si sta trasformando grazie all’impegno di tutti.
A cura di Antonio Palma
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In una lettera al Corriere il Premier chiarisce le sue parole sulla politica, i partiti e sul consenso dei cittadini che in Italia avevano creato malumori nella maggioranza. Monti assicura di essere impegnato a mostrare ai leader internazionali che l'Italia si sta trasformando grazie all'impegno di tutti.Le polemiche suscitate in questi giorni attorno alle sue parole sembrano aver colpito il Premier Monti che da Tokyo, dove continua la sua serie di incontri con i leader internazionali, scrive una lettera al Corrriere della Sera per precisare le sue posizioni e le sue parole sulla situazione politica italiana riportate dalla stampa. Monti si dice rammaricato per essere stato frainteso in quel discorso che voleva esprimere esattamente il contrario di quanto riportato e cioè che, nonostante il duro confronto, i partiti sono stati fin qui responsabili e gli italiani abbastanza maturi da comprendere le necessarie riforme per il Paese.

Monti rivendica la sua azione per convincere i leader mondiali che l'Italia è in fase di trasformazione nonostante le riserve che molti hanno sul nostro Paese, soprattutto dopo la fine del Governo tecnico. E proprio sul suo Governo Monti tiene a precisare, forse soprattutto rivolto ai partiti, la scadenza del suo mandato. Dopo le elezioni politiche ha assicurato Monti "torneranno governi «politici», come è naturale (perfino in Giappone, ho dichiarato che il sottoscritto sparirà e che il «montismo» non esiste!), ma ritengo che ciò non debba essere visto come un rischio".

Il Presidente del Consiglio non rinnega ciò che ha detto durante la conferenza stampa e che è stato poi riportato dai cronisti italiani, ma avverte che quelle parole sono state lette fuori contesto. Ciò che Monti intendeva dire è che "Se da qualche mese l'Italia ha imboccato risolutamente la via delle riforme, lo si deve in parte al governo, ma in larga parte al senso di responsabilità delle forze politiche che, pure caratterizzate da forti divergenze programmatiche, hanno saputo dare priorità, in una fase di emergenza, all'interesse generale del Paese".

Parole di elogio alle forze politiche dopo i malumori dei giorni scorsi nella maggioranza, una gratitudine per l'appoggio dato al Governo e un apprezzamento per il loro lavoro, per il dialogo intrapreso tra loro e soprattutto per le riforme messe in cantiere per rendere il sistema politico ed istituzionale più snello. Monti si dice convinto che nel dopo Governo tecnico anche i partiti saranno cambiati e di questo cercherà di convincere tutti i suoi interlocutori internazionali.

Un grosso merito il Premier lo attribuisce anche agli stessi cittadini italiani e alla loro grande maturità, italiani che hanno permesso la ripresa del Paese mostrando "di comprendere che vale la pena di sopportare sacrifici rilevanti, purché distribuiti con equità, per evitare il declino dell'Italia o, peggio, una sorte simile a quella della Grecia". Il Presidente del Consiglio ribadisce di aver constatato come "gli italiani sono più consapevoli di quanto si ritenesse, sono pronti a esprimere consenso a chi si sforzi di spiegare la reale situazione del Paese e chieda loro di contribuire a migliorarla".

Nel mondo tutti aspettano di vedere come andrà a finire il capitolo riforma del lavoro dopo i buoni risultati sulla riforma delle pensioni, le liberalizzazioni e il consolidamento dei conti pubblici. In particolare Monti precisa che in molti credono in un annacquamento in Parlamento del testo preparato dal Governo  e per questo si è impegnato a presentare nei vertici internazionali "un'Italia che si sta trasformando, grazie all'impegno di politici, «tecnici» e, soprattutto, cittadini. Trasformazione che proseguirà anche dopo il ritorno a un assetto più normale della vita politica".

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