Uccise per “scoprire cosa si prova”: condannato a 15 anni lo studente di Viadana per l’omicidio di Maria Campai

È stato condannato a 15 anni e 8 mesi il giovane di Viadana (Mantova) che lo scorso settembre, quando era ancora minorenne, uccise a mani nude la 42enne Maria Campai, conosciuta online su un sito di incontri, dopo averla attirata nel garage di casa sua. "Volevo scoprire cosa si prova", aveva detto agli investigatori lo studente, che nei giorni precedenti all'omicidio aveva cercato sul web "Come uccidere una persona" e informazioni su pratiche di sesso estremo.
Il corpo abbandonato per sette giorni dopo l'omicidio

Il ragazzo era accusato di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Dopo aver aver ucciso con brutalità la donna, al termine di un incontro sessuale a pagamento nel garage adibito a palestra personale, aveva infatti poi spostato il corpo nel giardino di una villa abbandonata del paese, abbandonandolo sotto un albero e ricoprendolo di foglie e arbusti per nasconderlo agli occhi dei passanti. Lì è rimasto all'aperto per sette giorni, durante i quali il 17enne ha condotto la sua vita come se nulla fosse, dividendosi tra la scuola e gli allenamenti. Poi, il 24 settembre, il ritrovamento della vittima ormai senza vita da parte dei carabinieri.
Maria Campai uccisa a mani nude da un 17enne: "Inaudita violenza"

"Essere magro per tutta la vita mi ha fatto pensare di farla finita, non sono riuscito a trovare una ragazza e non ci riesco ancora, ho perso fiducia in me stesso", scriveva il ragazzo sui suoi profili social, prima di sfogare una furia inspiegabile contro la 42enne di origini romene. Secondo l'autopsia, la donna era stata prima strangolata con una mossa di wrestling, e successivamente colpita al volto, al cranio e al torace con inaudita violenza. "Il giorno in cui ho scoperto la palestra e ho iniziato a mettere su massa muscolare sono andato avanti", sempre il giovane sui social. "Mi pento di molte cose che ho fatto, ma andare in palestra non è una di queste".