Trovato mummificato nella casa condivisa con il fratello a Galbiate, il sindaco: “Vicini al familiare che ha sofferto”

"Nonostante la delicatezza della situazione mi sento di intervenire a tutela dell'intera nostra comunità che confermo essere una comunità molto coesa, solidale, attenta e rispettosa dei sentimenti e della dignità di ciascuno dei nostri concittadini", così Piergiovanni Montanelli, sindaco di Galbiate, in provincia di Lecco, ha commentato a Fanpage.it il caso di Angelo Spreafico, il 62enne morto da più di tre anni il cui corpo mummificato è stato trovato nella casa che condivideva insieme al fratello, proprio a Galbiate. L'uomo viveva con il parente in una palazzina bifamiliare con due ingressi separati. Dalla pandemia si era isolato sempre di più finendo per chiudersi nel suo appartamento, dove sarebbe morto per cause naturali. Il fratello non ne ha mai denunciato il decesso e la scoperta è stata fatta in seguito alla segnalazione di alcuni vicini di casa.
"Confermo la grande maturità che tutti hanno dimostrato e stanno dimostrando in questi giorni nella gestione di questa spiacevole vicenda – ha continuato il sindaco di Galbiate – Oggi tutti siamo molto vicini al fratello vivo che ha sicuramente sofferto molto per la perdita del caro congiunto e ora più che mai ha bisogno del supporto della comunità per superare questo periodo. Questo è l'impegno che come amministrazione ci siamo presi da subito accompagnando il nostro concittadino nella gestione delle varie necessità che si presentano".
Angelo Spreafico, ex operaio, aveva perso il lavoro durante il Covid. Anche per questo motivo, in quel periodo si era isolato sempre di più dalla comunità, finendo per chiudersi nel suo appartamento di via Sant'Alessandro. Da quel momento di lui non si era più saputo nulla. Inizialmente i vicini di casa, consapevoli del suo isolamento, non si erano allarmati. Più passava il tempo, però, più l'assenza di Spreafico ha iniziato a insospettire il vicinato, che ha deciso di allertare le autorità.
Quando le forze dell'ordine sono entrate nell'appartamento hanno trovato il corpo del 62enne mummificato e hanno chiamato la scientifica per i rilievi del caso. Dai primi esami non sarebbero emersi segni di violenza sul corpo di Spreafico che invece sarebbe morto per cause naturali. La sua morte risalirebbe a circa tre anni fa, quando aveva ancora 59 anni. Per tutto questo tempo, dunque, il fratello avrebbe continuato a vivere nello stesso stabile del familiare morto senza mai denunciarne il decesso. La Procura ha disposto l'autopsia sul corpo del 62enne, mentre il fratello è stato portato in una struttura protetta dove nei prossimi giorni sarà ascoltato dagli investigatori.