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Studenti spiati durante gli esami tramite la webcam, Università Bocconi multata per 200.000 euro

L’Università Bocconi di Milano è stata multata per 200.000 euro dopo un’istanza al Garante della Privacy depositata da un ormai ex studente che non riteneva corretto il metodo di controllo operato dall’ateneo durante gli esami nella fase del lockdown dello scorso anno. Secondo quanto appurato, l’università si è servita di software che registravano i movimenti dei volti degli studenti trasferendo dati sensibili in America.
A cura di Filippo M. Capra
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Ingresso dell'Università Bocconi di Milano (Facebook).

L'Università Bocconi è stata multata per 200.000 euro (100.000 se paga entro un mese, riporta Corriere) per non aver rispettato le direttive sul trattamento dei dati personali degli studenti iscritti. Secondo quanto emerso e riportato da MilanoToday e il Giorno, infatti, il prestigioso ateneo milanese avrebbe utilizzato un software, chiamato Repondus monitor, che monitora la posizione del volto di chi è davanti alla webcam registrando ogni movimento. Se distoglie lo sguardo viene beccato, se si sposta fuori inquadratura pure. Tutti "scatti fotografici" che insieme rappresentano una serie di "prove". Un altro software, invece, il LockDown Browsers, blocca temporaneamente i dispositivi elettronici degli studenti. Così facendo, questi ultimi, non possono reperire informazioni per falsare la prova. Per il Garante della Privacy, però, questo trattamento è troppo invasivo. Da qui la multa di 200.000 euro.

La Bocconi spia gli studenti: multa di 200.000 euro

L'introduzione dei due sistemi di controllo degli iscritti è arrivata durante la pandemia, quando tutti erano costretti a casa. Per verificare quindi che gli studenti non copiassero o falsassero gli esami universitari, la Bocconi ha deciso di "controllarli" da remoto. Un altro problema riscontrato dal Garante riguarda la conservazione dei documenti acquisiti durante la registrazione delle immagini. Non è chiaro infatti per quanto tempo queste siano conservate e dove, anche se è stato appurato che i dati personali subiscono un trasferimento negli Stati Uniti d'America. L'istanza al Garante è stata depositata nell'aprile del 2020 da uno studente inglese di 21 anni, Joseph Donat Bolton, subito dopo l'introduzione dei due software. Bolton si è laureato lo scorso luglio. Ora la Bocconi dovrà pagare la multa. In più le è stato proibito di utilizzare nuovamente i due programmi incriminati.

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