video suggerito
video suggerito

Stipendi da fame e costretti a vivere con i figli minorenni nei laboratori dove lavoravano: sequestrate 4 fabbriche

Sono stati trovati 35 operai in condizioni di sfruttamento in ben quattro opifici che poi sono stati sequestrati. Dai controlli è stato possibile scoprire che percepivano uno stipendio da fame e lavoravano in condizioni degradanti e fatiscenti. In un capannone, addirittura, vivevano anche intere famiglie con figli minorenni che almeno andavano a scuola.
A cura di Ilaria Quattrone
296 CONDIVISIONI
Immagine

Nella giornata di oggi, sabato 31 maggio, è stata data notizia che i finanzieri del Comando provinciale di Brescia, nell'ambito di una operazione di contrasto del lavoro sommerso e dello sfruttamento della manodopera, hanno perquisito nove attività economiche che operano nel settore del confezionamento in serie di abbigliamento e sono dislocate su tutta la provincia di Brescia.

Grazie anche all'aiuto del personale dell'Agenzia di tutela della salute di Brescia, è stato possibile identificare 71 lavoratori stranieri. Di questi, 35 erano in condizioni di sfruttamento in ben quattro opifici che poi sono stati sequestrati. Dai controlli, è stato possibile accertare che i lavoratori percepivano uno stipendio da fame (al di sotto della soglia di povertà) e lavoravano e vivevano in condizioni degradanti e fatiscenti. In un capannone, addirittura, vivevano anche intere famiglie con figli minorenni che almeno andavano a scuola.

Come è possibile notare dalle immagini che sono state diffuse dalla guardia di finanza, le condizioni in cui erano costretti a vivere, erano terribili: bagni sporchi e fatiscenti, materassi in stanze piccolissime e il tutto a pochi metri di distanza dal luogo in cui lavoravano. Cinque persone sono state deferite alla Procura di Brescia. Complessivamente, 17 lavoratori era in nero, quattro erano irregolari.

296 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views