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Ultime notizie sull'omicidio di Laura Ziliani

Silenzi e distacco: prosegue in carcere l’isolamento delle figlie di Laura Ziliani e di Mirto

Sono entrati in carcere in silenzio, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alla domanda del giudice delle indagini preliminari di Brescia, non hanno chiesto di incontrare il garante dei detenuti di Brescia, i loro legali non rispondono alle domande dei cronisti e non hanno presentato richiesta di scarcerazione al Tribunale del Riesame: da tredici giorni Paola e Silvia Zani e Mirto Milani si trovano in carcere con l’accusa di aver ucciso e nascosto il cadavere di Laura Ziliani, la donna di 56 anni scomparsa l’8 maggio scorso da Temù (Brescia). I tre avrebbero deciso di adottare la linea del silenzio.
A cura di Ilaria Quattrone
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Sono trascorsi tredici giorni da quando Silvia e Paola Zani e il fidanzato della prima, Mirto Milani, sono stati arrestati con l'accusa di aver ucciso e nascosto il cadavere di Laura Ziliani. La 56enne era scomparsa l'8 maggio scorso da Temù, comune in provincia di Brescia, e il suo corpo era stato ritrovato l'8 agosto nella stessa zona. Le lunghe indagini dei carabinieri di Breno, coordinati dal pubblico ministero di Brescia Cathy Bressanelli, hanno messo in luce un'articolata rete di bugie e depistaggi al solo scopo di, uccidendo la madre, ottenere il suo patrimonio.

Al momento dell'arresto sono stati in silenzio

Da allora il trio, descritto nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Alessandra Sabatucci come "criminale", sembrerebbe essersi chiuso in un silenzio assoluto. Al momento della notifica dell'arresto nessuno dei tre ha proferito parola. Venerdì 24 settembre le due sorelle Zani sono entrate nel carcere di Verziano mano nella mano. Avrebbero trascorso qualche ora in isolamento per poi ricongiungersi e trascorrere la notte in cella insieme. Il 27enne Mirto Milani è stato mandato nel carcere di Mombello. Tutti e tre – come spiegato a Fanpage.it dal garante dei detenuti di Brescia, Luisa Ravagnini – sono stati messi in isolamento preventivo come previsto dalle norme in materia di Covid.

Non hanno richiesto di incontrare il Garante dei detenuti

Quattro giorni dopo si è svolto l'interrogatorio davanti al Gip: le sorelle Zani sono state le prime a essere ascoltate. L'incontro è durato in tutto quaranta minuti. Subito dopo, è stata la volta di Mirto Milani. Anche in questo caso l'interrogatorio è durato pochissimo. Tutti e tre si sono infatti avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande del giudice. Gli avvocati difensori dei tre, Maria Pia Longaretti ed Elena Invernizzi sono uscite dai due carceri senza rilasciare nessuna dichiarazione ai cronisti. I legali inoltre non hanno presentato al Tribunale del Riesame nessuna istanza di scarcerazione. Sempre il Garante ha raccontato a Fanpage.it di non aver ricevuto nessuna richiesta di incontro da parte del trio: "Non li ho ancora visti e non so quando li vedrò. Finché non hanno delle necessità loro e non chiedono di parlare con me o fin quando non subentrano delle condizioni tali da rendersi necessario l'intervento del garante, non avrò nulla da dire".

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