Si fingono ginecologi e adescano 135 ragazze per girare video porno a loro insaputa: arrestati

Un medico 71enne specializzato in radiologia in pensione e un 42enne sono stati arrestati a Milano con l'accusa di violenza sessuale di gruppo. Stando a quanto ricostruito dalle indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Antonio Pansa, dal 2016 avrebbero adescato "almeno 135 ragazze" convincendole "dietro remunerazione, a girare video di carattere divulgativo per promuovere la loro attività". L'attività in questione sarebbe stata una finta clinica di ginecologia che aveva sede in un locale della città preso in affitto. Una volta attirate in quei locali, le ragazze sarebbero state "sottoposte a visite che, ben presto, divenivano il pretesto" per violenze e video hard girati a loro insaputa. I due si trovano ora agli arresti domiciliari.
"Almeno 135 ragazze adescaste"
L'inchiesta è stata aperta lo scorso giugno, in seguito alla denuncia presentata da una ragazza. La giovane aveva raccontato ai carabinieri di aver risposto a un annuncio per un lavoro da attrice pubblicitaria per una clinica milanese chiamata ‘Centro Clinica Italia'. Secondo gli investigatori, però, una volta adescate in questo modo, le varie aspiranti attrici sarebbero state indotte a spogliarsi nel falso studio sanitario "per poi essere sottoposte a visite che, ben presto, divenivano il pretesto" per violenze e video pornografici.
Come riportato nel provvedimento di custodia cautelare firmato dal giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini, il medico 71enne in pensione e il presunto complice 42enne avrebbero agito "in maniera seriale, da anni", seguendo "un protocollo ben consolidato". Dagli accertamenti sul contenuto della casella di posta elettronica sarebbe emerso come a partire dal 2016 abbiano adescato "almeno 135 ragazze, tutte coloro che avevano risposto all'annuncio".
Il materiale informatico sequestrato
L'annuncio in questione avrebbe ingannato le aspiranti attrici sin dall'inizio. "I due uomini si palesavano nelle mail di invito con generalità femminili", ha scritto ancora il gip, e avrebbero assicurato che nella clinica sarebbero state presenti delle dottoresse. Tra il materiale informatico sequestrato dagli investigatori, sarebbe stato trovato "il video che riprende" le violenze sulla ragazza che ha sporto denuncia e "numerosi altri video" dei presunti abusi. Il 42enne, inoltre, avrebbe partecipato "attivamente a chat in cui scambiava materiale pornografico da lui realizzato con terze persone".
Alcune delle ragazze adescate con il falso annuncio "non appena compreso la tipologia di visita medica, avevano fermamente rifiutato". Per altre, però, "non si può affermare" se siano state "eseguite le visite in quanto si interrompono le comunicazioni via email", ma "non si può escludere che il prosieguo dei contatti possa essere avvenuto con altri sistemi di comunicazioni".