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Aggiornamenti sul'omicidio di Sabrina Beccalli a Crema

Scomparsa di Sabrina Beccalli, nuovo sopralluogo su scena del delitto: trovato altro sangue

I Ris di Parma avrebbero trovato nuove tracce di sangue nella casa di via Porto Franco a Crema, di proprietà dell’ex compagna di Alessandro Pasini, l’uomo accusato di omicidio e distruzione del cadavere di Sabrina Beccalli. A tal proposito si stanno aspettando ancora gli esiti del test del Dna sui resti rinvenuti nella sua auto carbonizzata che stabiliranno se il corpo di Sabrina sia stato bruciato nella Panda come da sempre sostenuto dall’indagato.
A cura di Filippo M. Capra
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Sabrina Beccalli (foto Facebook)
Sabrina Beccalli (foto Facebook)
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È andato in scena nel pomeriggio di oggi il nuovo sopralluogo nella casa della ex compagna di Alessandro Pasini, indagato per l'omicidio e la distruzione del cadavere di Sabrina Beccalli, dove l'uomo avrebbe commesso il delitto, in via Porto Franco a Crema. Come anticipato ieri da Fanpage.it, erano presenti anche gli avvocati delle due parti, con il legale della famiglia Beccalli, Antonino Andronico, accompagnato dall'ex comandante dei Ris Luciano Garofano, ora suo consulente. Il nuovo sopralluogo è stato utile per trovare nuovi elementi, pare nel bagno, dove i carabinieri del Ris avrebbero trovato nuove tracce di sangue tramite l'utilizzo del Luminol. Inoltre, sono stati prelevati i rifiuti e i mozziconi di sigaretta contenuti in un cestino dell'immondizia per capire se all'interno dell'abitazione possano esserci state altre persone.

Continuano le indagini dei carabinieri, attesa per risultati test Dna

Intanto si attendono i risultati del test del Dna sui resti trovati nell'auto carbonizzata di Sabrina, una Fiat Panda, data alle fiamme proprio da Pasini come da lui stesso ammesso. Parallelamente, i carabinieri che indagano sull'accaduto, guidati dal Tenente Colonnello Carlo Repetto, continuano a raccogliere e analizzare le prove rinvenute per poter effettuare una quanto più dettagliata e corretta ricostruzione dei fatti per non lasciare buchi nel racconto di quanto avvenuto. Gli inquirenti, dopo aver ascoltato Pasini, hanno tratto le loro conclusioni, non credendo all'indagato e proseguendo con la loro attività investigativa. I militari sono poi in attesa degli esiti dello studio di un perito sul cellulare dell'accusato per ricostruirne i movimenti. Inizialmente tale mossa serviva per individuare il corpo della donna ma poi, con l'ipotesi – ancora da confermare – che il cadavere di Sabrina fosse nella Fiat Panda, tali elementi potranno tornare utili per le indagini affinché il mosaico venga completato quanto prima.

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