“Sangue” sul consolato egiziano a Milano: le foto del blitz di Ultima Generazione

Nel corso di ieri pomeriggio, martedì 5 agosto, dieci attivisti dei movimenti Palestina Libera e Ultima Generazione hanno ricoperto di "sangue" l’ingresso del consolato egiziano a Milano imbrattando le pareti con della vernice rossa. Si tratta di un’azione di protesta per chiedere al governo egiziano l’apertura immediata del valico di Rafah per poter portare aiuti umanitari alle persone della striscia di Gaza stremate dai bombardamenti.
Il blitz di Ultima Generazione: il motivo della protesta
L'azione di protesta di è svolta intorno alle ore 18.00 di ieri pomeriggio quando dieci attivisti hanno imbrattato il consolato egiziano con della vernice rossa per simulare il sangue sparso nel genocidio di Gaza.
Successivamente i manifestanti hanno mostrato uno striscione con scritto "Break the siege" – tradotto: "Rompere l’assedio” – e hanno attaccato alla recinzione dell’ambasciata foto di palestinesi uccisi nel corso delle operazioni di guerra condotte da Israele.

Si tratta di un’azione di protesta per chiedere al governo egiziano e al console Hisham Mohamed Moustafa El Sherif l’apertura immediata del valico di Rafah per poter portare aiuti alle persone della striscia di Gaza stremate dai bombardamenti. "I pazienti muoiono per ferite curabili a causa della mancanza di antibiotici. I bambini soffrono di malnutrizione acuta. Senza un cessate il fuoco e ingressi massicci di aiuti, Gaza diventerà un cimitero”, ha riferito l’ONG Medici senza Frontiere.
Una manifestante: "È nostro compito prendere una posizione"
Al blitz organizzato dai movimenti Palestina Libera e Ultima Generazione ha preso parte anche Rachele. "Sono una mamma che non può distogliere lo sguardo da un genocidio in corso", ha affermato la donna durante la protesta. "Le brutalità del governo Israeliano vengono trasmesse live ed è nostro compito come esseri umani e come genitori prendere una posizione ed obbligare i nostri governi a non chiudere gli occhi".