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Record di casi di Coronavirus a Milano, Ats: “Situazione critica, serve l’aiuto dei cittadini”

Dopo il nuovo record di casi di Coronavirus a Milano città, con oltre 700 positivi in un giorno, il direttore generale di Ats (Agenzia per la tutela della salute), Walter Bergamaschi, lancia l’allarme: “La situazione è critica in Lombardia ma in particolare a Milano e nella Città metropolitana”. Bergamaschi poi chiede l’aiuto dei cittadini “per fermare la corsa del virus”.
A cura di Francesco Loiacono
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Continua, apparentemente inarrestabile, l'incremento dei nuovi casi di Coronavirus in Lombardia e soprattutto a Milano. Il capoluogo lombardo ieri ha fatto segnare un nuovo record: 727 i casi registrati in città, 1.463 i contagi in tutta la provincia. Quasi la metà dei casi totali che si sono registrati in Lombardia, dove si sono sfiorati i 3000 contagi. Il confronto con quanto accaduto a marzo (il 21 ci fu il record con 868 casi ma in tutta la provincia) è fuorviante, dal momento che adesso vengono effettuati molti più tamponi. Ma purtroppo l'allerta nella metropoli è alta: la scorsa primavera il capoluogo lombardo non fu investito in pieno dalla prima ondata, mentre in questo caso Milano è l'epicentro della seconda ondata della pandemia in Lombardia.

Il direttore generale Ats Bergamaschi: Situazione critica, occorre l'aiuto dei cittadini

Una circostanza che ha spinto il direttore generale dell'Agenzia per la tutela della salute, Walter Bergamaschi, a dire che "la situazione è critica in Lombardia ma in particolare a Milano e nella Città metropolitana". Il suo collega Vittorio Demicheli, direttore sanitario dell'Ats, già negli scorsi giorni aveva rivelato a Fanpage.it come il sistema di tracciamento dei positivi stesse andando in crisi a causa dell'elevato numero di casi. Adesso il problema si sta però spostando sugli ospedali: aumentano infatti i ricoveri in terapia intensiva, che sono 110 in tutta la Lombardia di cui 35 a Milano. E aumentano in generale i ricoveri di pazienti Covid (più 122) che sono oltre mille (1065) in tutta la regione. Se il numero di pazienti in terapia intensiva dovesse superare i 150 nei 18 ospedali hub Covid previsti dalla Fase 1 del piano della Regione, secondo quanto prospettato dall'assessore Giulio Gallera potrebbe scattare la Fase 2 e tornare in funzione l'ospedale alla Fiera di Milano allestito al Portello. La speranza di tutti è che ciò non accada, anche se l'andamento delle curve purtroppo delinea proprio questo scenario. "Occorre l’aiuto di tutti i cittadini per fermare la corsa del virus", ha detto Bergamaschi al Tgr Lombardia, sottolineando come i milanesi possano fare la loro parte "rispettando le regole, e tutelando così se stessi, i propri cari e la collettività". Serviranno d'altronde gli sforzi di tutti, e i nervi saldi, per fare fronte al probabile aumento dei casi anche nei prossimi giorni: le nuove regole decise dalla Regione con l'ordinanza dello scorso 16 ottobre e dal governo con l'ultimo Dpcm di ieri sera (in realtà in alcuni casi meno severe di quelle già in vigore), potranno mostrare i loro effetti solo tra una quindicina di giorni.

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