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Ragazza di 31 anni si ferma per citofonare a un amico e viene aggredita: ha approfittato che fosse di spalle

Una ragazza è stata aggredita mentre citofonava a un amico nel pieno centro di Milano: l’aggressore ha approfittato che si sia girata di spalle.
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Nel corso della serata sabato 9 marzo una ragazza di 31 anni si stava recando a casa di un amico per cena, arrivata al suo portone ha citofonato e qualcuno l'ha aggredita da dietro. Non è chiaro se il malintenzionato la stesse già seguendo o l'abbia notata in quel momento, sta di fatto che ha sicuramente approfittato del fatto che lei fosse momentaneamente di spalle per citofonare. Poco dopo si è quindi trovata stesa sull'asfalto, ma fortunatamente sono intervenuti alcuni passanti per soccorrerla. L'aggressione è quindi terminata con il furto della borsa e un grande spavento.

La ragazza, una consulente finanziaria di origini toscane, stava camminando a piedi nel pieno centro di Milano all'ora di cena: arrivata in via Saffi, tra piazza Cadorna e piazza Conciliazione, ha rallentato il passo per cercare il numero civico in cui doveva recarsi. Arrivata all'altezza del palazzo giusto, ha citofonato a casa di un amico per farsi aprire il portone. Ma in un batter d'occhio si è trovata sdraiata a terra con un braccio intorno al collo.

Poco dopo l'aggressore è scappato via, portandosi la borsetta della ragazza con dentro smartphone, documento d'identità, chiavi di casa. Tuttavia è possibile che l'uomo sia scappato perché ha visto che stavano sopraggiungendo altre persone, altrimenti il rischio è che l'aggressione potesse avere tutto un altro esito. Intanto i passanti hanno soccorso la 31enne, che era in evidente stato di choc e hanno immediatamente chiamato i carabinieri.

Poco dopo è arrivata anche un'ambulanza, che ha medicato la ragazza sul posto senza aver bisogno di trasferirla in ospedale. Mentre i carabinieri del Nucleo radiomobile hanno raccolto le testimonianze da passare alla Compagnia Duomo affinché identifichi l'aggressore. Il sospetto è che quello di aspettare che la persona si giri di spalle per citofonare possa essere un suo modo di agire ricorrente. E questo renderebbe pericolosa anche un'attività banale e indispensabile.

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