Picchiata dal vicino perché africana, Rozza (Pd): “Assurdo che lei debba andare via e lui che è abusivo resti”

"Il video con l'aggressione e il racconto-denuncia della signora Reine Atadieu mi ha lasciata sgomenta, non potevo restare in silenzio", dichiara a Fanpage.it la consigliera in quota Pd di Regione Lombardia Carmela Rozza, riferendosi al servizio pubblicato dal nostro giornale nelle scorse ore sulla 36enne che per le sue origini camerunensi da oltre quattro anni subisce violenza fisica e verbale da parte di un inquilino dello stesso stabile popolare a Pavia.
Il dramma di Reine
I fatti sono presto detti: Reine Atadieu Djomkam ottiene un alloggio popolare da parte di Aler, azienda lombarda di edilizia residenziale e vi si trasferisce a gennaio del 2021 insieme alle figlie, oggi di 19 e 12 anni. È separata e non può permettersi una casa sul libero mercato, ma dai primi giorni in quel palazzo della periferia nord di Pavia la vita per lei e le due ragazze diventa un incubo a causa di un altro inquilino dello stabile che vive proprio sotto di loro.
"Africane di m*, tornate nel vostro Paese!", "Vi ammazzo!", sono, stando a quanto riferisce a Fanpage.it Reine, frasi urlate ogni giorno, al solo passaggio sulle scale. "Ma mi segue anche fuori: al supermercato, per strada, mi picchia sulla macchina", dice Reine, che inizia a documentare le varie aggressioni, comprese quelle fisiche, e a denunciare tanto alle forze dell'ordine quanto al proprietario dello stabile, cioè Aler.
L'ultima denuncia risale al 4 agosto, dopo che Reine è stata picchiata con un porta giornali davanti alla figlia più piccola: "Se sali ancora di qui ti scanno come un maiale, sono nel mio Paese", dice l'aggressore prima di chiudersi la porta di casa alle spalle.
Rozza, "Lui abusivo, perché non lo sfrattano?"
La storia di Reine ha sconvolto e commosso l'opinione pubblica e forse, dopo quattro anni, la donna e le sue figlie potrebbero ottenere un nuovo alloggio da Aler, nonostante a tal proposito dalla richiesta urgente presentata dall'Assemblea per il Diritto alla casa siano passati diversi mesi.
"Il paradosso – sostiene Rozza – è che sia la signora Reine a doversene andare. Mi sono informata da fonti certe – continua la consigliera – e l'aggressore che vive al piano sotto a quello di Reine non dovrebbe stare in quell'appartamento, è abusivo. Lì era stato ospitato dal reale intestatario, persona con fragilità, che poi è stato costretto ad abbandonare la propria casa a causa della violenza dell'ospite".
"Quello che mi chiedo – commenta Rozza – è dove siano in questo frangente la sicurezza e gli sgomberi veloci, vessilli della destra che governa la Regione? Perché qui abbiamo una donna con due ragazzine che da anni stanno rischiando l'incolumità. Al tempo stesso c'è un inquilino abusivo che rimane dov'è".
Una tragedia annunciata?
La storia di Reine Atadieu tocca tanto la ferita aperta dell'odio razziale quanto il tema della violenza di genere, che tale rimane anche quando non perpetrata in ambito strettamente familiare. E proprio il 25 novembre, giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, Carmela Rozza annuncia di voler portare in Consiglio regionale questa vicenda con un ordine del giorno urgente.
"Abbiamo i codici rossi – precisa la consigliera Pd – e poi una donna può essere tranquillamente picchiata nell'androne di un palazzo di proprietà pubblica, senza che nessuno faccia niente. In questa storia – aggiunge – si compendiano razzismo, misoginia e assoluta noncuranza delle persone che stanno pagando l’affitto, perché non solo Reine ma tutto il palazzo, abitato soprattutto da persone anziane, è terrorizzato dalla presenza di questa persona".