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Omicidio Carol Maltesi

Omicidio di Carol Maltesi, l’interrogatorio di Davide Fontana: “Uccisa durante un gioco erotico”

È durato meno di mezz’ora l’interrogatorio di convalida per il fermo di Davide Fontana, 43enne in carcere per l’omicidio di Carol Maltesi. L’uomo ha ribadito di aver ucciso la 26enne durante un gioco erotico che prevedeva delle martellate.
A cura di Francesco Loiacono
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Davide Fontana, il 43enne in carcere per l'omicidio della 26enne Carol Maltesi, davanti al giudice per le indagini preliminari di Brescia Angela Corvi ha ribadito quanto aveva già confessato lunedì notte davanti ai carabinieri e al pubblico ministero Lorena Ghibaudo. Avrebbe ucciso la ragazza – mamma di un figlio di sei anni, ex commessa e dal 2021 nel mondo dell'hard col nome d'arte di Charlotte Angie – durante un gioco erotico, colpendola con delle martellate mentre Carol era legata a un palo e aveva la testa coperta da un sacchetto. Ma quei colpi che in teoria dovevano essere lievi sono diventati – per motivi che l'uomo non ha ancora chiarito – delle martellate violente che hanno ridotto in fin di vita la 26enne, che il suo assassino avrebbe poi finito con una coltellata alla gola descritta da lui come "un atto di pietà". Il gioco erotico trasformatosi in brutale femminicidio sarebbe stato filmato da Fontana, che avrebbe però cancellato il filmato: non è chiaro se gli inquirenti riusciranno a recuperarlo e a utilizzarlo per avere conferme della versione resa dall'arrestato.

Si attende la convalida del fermo: l'inchiesta spostata a Busto Arsizio

Dopo le tre ore di interrogatorio di lunedì sera, quello di convalida che si è tenuto nella mattinata odierna nel carcere di Brescia è durato meno di mezz'ora. "Ha ammesso le sue responsabilità, perché voleva liberarsi di un peso", aveva detto a Fanpage.it l'avvocato di Fontana, Stefano Paloschi, a proposito della sua confessione, ribadita questa mattina. Il gip dovrà adesso esprimersi sulla convalida del fermo del 43enne, accusato di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere. Dopo averla uccisa, infatti, Fontana ha prima smembrato il cadavere di Carol utilizzando un'accetta comprata al Bricoman e lo ha poi conservato per due mesi in un freezer comprato appositamente: avrebbe quindi cercato di bruciare il corpo utilizzando un barbecue di una casa affittata sul lago Maggiore, prima di disfarsi del cadavere gettandone i pezzi, racchiusi in quattro sacchi della spazzatura, in un dirupo di Paline, frazione di Borno in Valcamonica. Per competenza territoriale rispetto al luogo in cui è avvenuto il delitto, l'inchiesta sarà spostata presso la Procura di Busto Arsizio.

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