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Offre una taglia da 50mila euro dopo l’avvelenamento del suo cane: “Aiutateci a punire chi ha ucciso Snoopy”

Il beagle di 13 anni è morto dopo aver ingerito delle polpette velenose nel giardino di casa. “L’infamia dell’uomo non ha confini”, scrive il padrone sui social, offrendo una ricompensa da capogiro a chiunque individui il responsabile del gesto.
A cura di Francesca Del Boca
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Snoopy, il cane avvelenato a Colico
Snoopy, il cane avvelenato a Colico

"Ciao, mio grande amico. Grazie per la splendida compagnia di questi tredici anni passati insieme. Sicuramente un giorno ci ritroveremo per tante camminate e tante corse nei prati e nei boschi. Ti auguro e ti meriti un paradiso pieno di bresaole".

È un addio quello che Andrea Combi, cittadino di Colico (Sondrio), affida ai social per salutare il fido cane Snoopy. Ma non si tratta certo di un addio come gli altri.

Sì, perché il beagle di casa Combi è morto avvelenato. Ucciso da polpette di veleno per topi, ingerite nel giardino di casa. Un gesto sicuramente volontario. E così, Andrea mette una taglia sulla testa del responsabile. Di ben 50mila euro.

La taglia di 50mila euro per trovare il responsabile della morte di Snoopy

Ebbene sì, 50mila euro. "A chiunque ci aiuta a dare una punizione esemplare a questo/questa vile, indegna, lurida persona la famiglia Combi è pronta a garantire un omaggio/regalo di 50.000, cinquantamila euro. Ringrazio anticipatamente chi mi condivide il post".

Parole a dir poco infuriate, insomma. "Causa della morte avvelenamento con esche per topi. L' infamia dell' uomo non ha confini….a quell'infame, uomo o donna, auguro il peggiore dei mali!!! A lui/lei e a famiglia".

Il motivo? Il legame ormai pluridecennale con Snoopy, che come tanti migliori amici dell'uomo era diventato ormai uno di famiglia, morto tra atroci sofferenze per un'emorragia letale che gli ha distrutto fegato e reni. E soprattutto il dolore sul volto e nel cuore di mamma Emilia, che non riesce a farsene a ragione. "È una donna anziana, Snoopy era la sua ombra".

Nemmeno il padrone, del resto, riesce a darsi pace. "Era un cane buonissimo, non abbaiava mai, non aveva mai creato problemi a nessuno". Forse, per cercare pace, dovrà tirare fuori una cifra parecchio dispendiosa. Ma lui minimizza. "I soldi non sono niente, a noi manca il nostro cane".

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