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“Non fare la pescivendola”: così Giulio Gallera si rivolge in aula alla consigliera dem Carmela Rozza

Il botta e risposta in Consiglio regionale durante il dibattito su due mozioni a tema liste d’attesa nella sanità in Lombardia. Il vicepresidente Emilio Del Bono non richiama l’ex assessore al Welfare ma redarguisce la collega del Partito Democratico.
A cura di Francesca Del Boca
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"Perché devi fare la pescivendola e interrompere chi parla", sbotta l'ex assessore Giulio Gallera durante l'ultimo consiglio regionale in Lombardia, rivolgendosi alla consigliera d'opposizione che rumoreggia durante il suo intervento. E il vicepresidente del Consiglio regionale (nonché recordman di preferenze all'ultima tornata elettorale del 2023) Emilio Del Bono si limita a chiedere a Gallera di completare il suo intervento, senza redarguirlo.

Tocca così al collega Pd Carlo Borghetti chiedere a Gallera di scusarsi per l’espressione usata nei confronti di Carmela Rozza, mentre ancora imperversa il dibattito su due mozioni dell'opposizione che chiedevano trasparenza sulle liste di attesa nella sanità. “Si deve scusare lei che mi ha interrotto”, replica il consigliere di Forza Italia, senza sentire ragioni.

L'espressione utilizzata in assemblea, è evidente, non è certo felice. "Parole che si potevano evitare, sicuramente sbagliate all'interno di un luogo istituzionale. Ma non le ho prese sul personale", assicura la consigliera dem, raggiunta da Fanpage.it. "Gli stavo urlando che non aveva capito niente della legge che aveva appena letto, e lui ha reagito così. Personalmente vado oltre, durante un dibattito tra colleghi ci può stare. Le cose gravi sono ben altre", assicura intanto Carmela Rozza. Nessun incidente diplomatico, insomma.

Subito dopo il Pirellone, con i voti della maggioranza di centrodestra, ha bocciato le due mozioni presentate dall'opposizione: sia quella di Italia Viva, che chiedeva trasparenza sulle liste di attesa, che quella del Partito Democratico, che invece ribadiva la richiesta alla Regione di “attivarsi con il governo per corrispondere almeno l’8 per cento del Pil alla lotta alle liste di attesa nella sanità".

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