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“Non ci affittano casa perché abbiamo la sindrome di Down”: la denuncia di una coppia di lavoratori

Nonostante i due lavori a tempo indeterminato e tutte le garanzie possibili, per una coppia di fidanzati è impossibile trovare casa in affitto a Milano. “Appena sentono la parola Down si tirano tutti indietro”
A cura di Francesca Del Boca
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Foto da Facebook
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"Non ho mai avuto un amore vero, così profondo come Carlotta. La sera al telefono mi commuovo, perché siamo sempre lontani".

A parlare è Paolo Sesana, 35 anni. Lei, la fidanzata, si chiama Carlotta Sganga e di anni ne ha 39. Dopo quasi cinque anni insieme, sono ancora più innamorati che mai. E così è arrivato il momento del grande passo: "Non vedo l’ora di trovare una casa a Milano e vivere insieme a lei".

Solo che la casa non c'è verso di trovarla. Nonostante i due lavori a tempo indeterminato e tutte le garanzie che sono disposti a offrire. Quando i proprietari scoprono che i due hanno la sindrome di Down, ecco che subito si tirano indietro. Ormai da un anno, come denuncia l'associazione che li segue, il Circolo Culturale Giovanile Porta Romana Onlus a Il Corriere della Sera.

Le scuse dei proprietari delle case in affitto

"Una volta le trattative stavano andando bene. Al momento di consegnare la caparra di 3.600 euro, ci hanno detto che non si poteva più procedere. Siamo tornati a casa con in borsa l’assegno e il morale a terra", ha raccontato Renata Agosti, la mamma di Carlotta. "Un’altra volta la proprietaria di una casa al quarto piano ci ha detto: “Non posso rischiare che si buttino dalla finestra”. Ma mica sono fessi!".

Tutt'altro. Carlotta vive in autonomia da due anni, sotto la vigilanza costante degli educatori, e fa da tutor per l'associazione. Ogni settimana va al supermercato, prende i mezzi per gli allenamenti di karate, di cui è cintura nera, e per le prove di teatro. Così Paolo, che fa basket e lavora per una nota catena di fast food vicino alla sua Cinisello Balsamo.

"Siamo costretti a vederci solo due volte a settimana"

Ma niente da fare. Così i due fidanzati, che dopo la convivenza sognano di sposarsi, sono costretti a vedersi solo due giorni a settimana. "Il mercoledì sera andiamo a mangiare la pizza, ci vediamo a metà strada, a Porta Venezia", dice Paolo. "Invece a weekend alterni vado io e resto a dormire da lei, o viceversa".

Paolo e Carlotta non si danno però per vinti. E ancora sono alla ricerca del loro nido, un appartamento con due camere nella zona di piazzale Lotto o vicino a corso Vercelli a Milano. In questo modo sarebbero vicini agli educatori dell'associazione e a un gruppo di amici che abita in una casa condivisa.

La forza dell'amore di Paolo e Carlotta

Perché il sentimento, quando è profondo, è più forte delle difficoltà e soprattutto dei pregiudizi della gente. "Io mi sono innamorata del suo sguardo e poi perché lui mi riempie sempre di complimenti". Carlotta, quando parla di Paolo, si illumina. Sorride sempre.

"E mi sono innamorata perché so che si preoccupa sempre per me. Da sposati ci prenderemo cura l’uno dell’altra". Sperando manchi davvero poco, al coronamento di questo sogno d'amore. 

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