Negano la Shoah e fanno propaganda fascista su Telegram: indagato 21enne a Brescia, perquisizioni in tutta Italia

Propaganda fascista, istigamento all’odio razziale e religioso: tutto questo era contenuto in diversi gruppi Telegram scoperti dalla procura di Brescia. Un ragazzo di 21 anni è stato indagato.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nella giornata di oggi, giovedì 17 luglio, è stata disposta una misura cautelare nei confronti di un ragazzo di 21 anni del Bresciano perché accusato di far parte di alcuni gruppi virtuali di estrema destra in cui vengono condivisi posizioni radicali neonaziste, accelerazioniste, suprematiste, xenofobe e antisemite. 

Da questa mattina, le forze dell'ordine hanno svolto 26 perquisizioni personali e locali nei confronti di altrettanti soggetti che sono accusati di appartenere agli stessi gruppi del 21enne. L'indagine è stata svolta dai carabinieri del raggruppamento operativo speciale con il supporto dei comandi provinciali. I militari sono stati coordinati dalla Procura di Brescia, che ha lavorato con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.

Le investigazioni sono iniziate a dicembre 2023. I carabinieri del Ros hanno monitorato i profili social Telegram e TikTok del 21enne. In questo modo, è stato possibile scoprire che sarebbero state propagandate idee basate sulla superiorità e sull'odio razziale ed etnico. Sarebbe stata minimizzata e negata la Shoah. Avrebbe inoltre partecipato a diversi gruppi virtuali su Telegram dove avrebbe incitato alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, nazionali o religiosi facendo, soprattutto, apologia del fascismo.

Il 21enne avrebbe fatto parte di "White Lives Matter Italia" dove sarebbero state condivise idee inneggianti alla classificazione della popolazione umana in razze e alla superiorità della razza bianca. Ancora a "VannaWaffen Tm" dove si sarebbe fatta propaganda di idee inneggianti al nazismo, all'accelerazionismo, alla classificazione della popolazione umana in razze, alla superiorità della razza bianca in termini denigratori e discriminatori delle altre etnie, razze e relazioni e di azioni violente nei confronti di persone di colore, immigrati, di religione islamica e del mondo Lgbtqi+.  

E ancora "Sangue e suolo" dove venivano pubblicati contenuti con idee suprematiste, neo-naziste, negazioniste della Shoah, anti-semite e di apologia del fascismo. C'è poi "Spirito Fascista" in cui si inneggia al fascismo, al nazismo, alla superiorità di razza, all'anti-semitismo e a teoria negazioniste della Shoah. Ancora "Hooligans/Ns/Wp/Wlm" dove c'erano richiami al nazionalsocialismo e alla supremazia bianca (“WP” indica “White Power”), e dove c'erano contenuti nazisti, suprematisti, d’odio razziale, di omofobia, ed esplicite istigazioni a delinquere con inviti a compiere azioni incendiarie. In questo caso venivano addirittura dati premi in denaro a chi avesse compiuto questi atti soprattutto nei confronti di negozi e luoghi di ritrovo di immigrati o a chi avrebbe partecipato a scontri fisici contro persone di colore. 

C'era poi "Rivelazioni non autorizzate" in cui sono pubblicati filmati e immagini in cui si inneggia al fascismo, al nazismo, all'antisemitismo e dove si nega l'Olocausto. Poi è stato trovato il gruppo "Identità europea" dove ci sarebbero post antisemiti, omofobi e razzisti e infine "Casa del Fascio" dove ci sono post apologetici del fascismo, del nazismo e contenuti antisemiti negazionisti della Shoah.

Le indagini hanno permesso di identificare altri 29 membri, molti di età tra 18 e 25 anni. Alcuni erano anche minorenni all'epoca dei fatti. E sono tutti indagati.

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