Natale al freddo e al buio per bambini e famiglie: cosa sta succedendo nelle case di via Quarti a Milano

Trascorreranno il Natale sotto sgombero: qualcuno al freddo, altri al buio. È questa la situazione che saranno costretti a vivere una dozzina di nuclei familiari di via Quarti, nelle torri Aler di Baggio (Milano), in parte occupate abusivamente, dopo le operazioni di sgombero che sono scattate lo scorso 16 dicembre su disposizione della Prefettura.
Per far fronte a questa situazione, il sindaco di Milano Beppe Sala ha annunciato che il Comune si starebbe attivando per pagare due mesi di bollette alle famiglie. "L'intervento ha l'obiettivo di rispondere a un'emergenza", ha spiegato il primo cittadino, sottolineando che tra le persone che sono rimaste senza luce né gas ci sarebbero anche bambini, anziani e persone con disabilità.
Cosa succede in via Quarti a Milano
In seguito alla riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, lo scorso 16 dicembre è stata attivata una maxi operazione interforze che ha interessato il quartiere Lorenteggio e, nello specifico, i palazzi Aler di via Quarti. In seguito al blitz, sono state sfrattate 19 famiglie e molte altre, quasi tutte abusive, sono rimaste senza luce e gas in pieno inverno, alle porte del Natale.
"Si sono presentati mentre ero al lavoro", aveva raccontato a Fanpage.it Andrej, uno degli inquilini del palazzo. "Mia moglie ha portato alla scuola materna nostra figlia di 3 anni, poi mi ha chiamato dicendomi che stavano spaccando la porta e che volevano buttarci fuori casa, ma noi non abbiamo un posto dove andare". A differenza di altre famiglie, per Andrej lo sfratto è poi stato posticipato al 7 gennaio: "Nel frattempo, però, ci hanno tagliato luce e gas, non abbiamo il riscaldamento".

Il nodo della questione, come ha spiegato lo stesso Sala, è che queste famiglie non hanno allacci regolari: per questo il Comune, insieme ad Aler (Azienda Lombarda per l'Edilizia Residenziale) e alla Caritas, avrebbe trovato una soluzione tampone: sarà la Caritas a intestarsi le utenze, il Comune pagherà le bollette. Una soluzione che racconta il "paradosso" che c'è in questa situazione: lo Stato stacca luce e gas, un ente caritativo deve intervenire per garantire servizi essenziali nel pieno dell’inverno e delle feste di Natale.
La posizione della Caritas è, infatti, stata netta sin dall’inizio. L’associazione ha criticato duramente le modalità di esecuzione del blitz che ha giudicato "muscolare" e "disumano", incapace di distinguere tra "illegalità e fragilità sociale". Una critica condivisa anche da settori dell’amministrazione comunale che non mettono in discussione il principio del ripristino della legalità, ma contestano il metodo: sgomberi eseguiti senza un vero dialogo, senza un’adeguata valutazione delle condizioni delle persone coinvolte, e senza un piano che evitasse di lasciare famiglie intere senza servizi primari.
Da qui le polemiche si sono quindi spostate anche in piazza: a pochi passi dalla Prefettura si è tenuto un presidio contro gli sgomberi nelle case popolari. Uno striscione recitava: "Abitare è un diritto, negarlo è una vergogna". In piazza c’erano Unione Inquilini, comitati delle case popolari, centri sociali e studenti. Insieme per denunciare quanto accaduto in via Quarti, diventato il simbolo di una gestione repressiva dell’emergenza abitativa – come aveva anche dimostrato la vicenda del Leoncavallo, sgomberato lo scorso agosto -, l'ennesima "guerra tra poveri" che dimostra che la legalità senza umanità diventa solo repressione. Intanto, però, decine di famiglie trascorreranno il Natale al freddo e al buio.