“Mocassini a 750 euro, ma lavoratori pagati 2,75 euro l’ora”: l’ispezione nelle aziende cinesi subfornitrici di Tod’s

"Una paga oraria di circa 2,75 euro l'ora, dormitori abusivi ed etichette false". Sono soltanto alcuni degli elementi emersi dall'inchiesta condotta dalla Procura di Milano che è culminata nella richiesta di amministrazione giudiziaria per Tod's S.p.A. (non indagata). Le indagini avrebbero, infatti, svelato un "sistema tossico" di sfruttamento del lavoro perpetrato con l'obiettivo di abbattere i costi e massimizzare i profitti attraverso l'elusione delle norme giuslavoristiche: un sistema di "para schiavitù", secondo il pm della Dda di Milano Paolo Storari.
Stando a quanto emerso dalle carte che Fanpage.it ha potuto visionare, la Procura avrebbe evidenziato un fenomeno dove due mondi – solo apparentemente distanti – "quello del lusso da una parte e quello di laboratori cinesi dall’altra", entrano in connessione. In particolare, a "essere fotografata" è stata la complessa catena di subappalto che legherebbe questi due mondi: Tod's avrebbe commissionato la produzione alla Ritaglio Magico di Farioli Mario, un fornitore di primo livello che, di fatto, risulterebbe privo di capacità produttiva e dipendenti. Questa ditta, a sua volta, avrebbe subappaltato alla Maurel S.r.l. che avrebbe poi esternalizzato la produzione a opifici cinesi come Zen Confezioni Srls, Lin Qingdong, Wang Junji, e Lucy Srls. L'accusa mossa a Tod's è quindi di "agevolazione colposa", per aver omesso un controllo efficace sulla filiera e beneficiando indirettamente dei bassi costi di produzione.
Cosa è emerso dall'ispezione
Dagli accertamenti effettuati dalla Polizia Giudiziaria, sarebbero emerse condizioni lavorative tali da configurare il reato di "intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro". L'elemento più drammatico, nello specifico, riguarderebbe la retribuzione: è stata calcolata "una paga oraria effettiva di circa 2,75 euro l'ora".
In particolare, le condizioni umane sono state definite "degradanti" perché – stando alle carte – i lavoratori "versavano in uno stato di bisogno" per la loro condizione di irregolarità o clandestinità. Inoltre, le analisi dei consumi elettrici avrebbero smentito le dichiarazioni di orario di lavoro di 4 o 8 ore, rivelando invece picchi di attività nelle ore notturne e persino nei giorni festivi come Natale o Santo Stefano. In tutti i laboratori ispezionati sono poi stati scoperti dormitori e cucine ricavati abusivamente all'interno o nelle immediate adiacenze dell'opificio, spesso in condizioni igienico-sanitarie precarie. Una condizione che è stata definita di "para schiavitù" dal pm della Dda di Milano Paolo Storari, per il quale tali elementi giustificherebbero "l’urgenza nel provvedere, sia per porre fine al più presto a questa situazione sia per evitare conseguenze più gravi per le vittime dello sfruttamento".
Infine, in seguito alle indagini, sarebbero emerse gravi violazioni della sicurezza e presunte frodi. Nelle fasi di cucitura e orlatura delle tomaie, sarebbero stati trovati macchinari con i dispositivi di protezione rimossi allo scopo "di accelerarne la resa produttiva a discapito della sicurezza dell’operatore di macchina". Inoltre, sarebbe stato rinvenuto del materiale infiammabile, come colle e solventi, accatastato illecitamente con un "concreto rischio di incendio". Un'ulteriore anomalia riguarderebbe poi i capi di abbigliamento, in produzione in Italia, che sarebbero stati etichettati come "Made in Romania".
Tale sistema, secondo gli inquirenti, avrebbe garantito alla filiera un'enorme disparità economica: a fronte di una paga orario di 2,75 euro l'ora, infatti, alcuni prodotti finiti come i mocassini Tod's potevano raggiungere 750 euro di prezzo di listino. E, secondo le Procura, proprio questa "capacità di produrre a basso costo" sarebbe stato il motivo principale per cui la società si sarebbe rivolta a queste realtà, drogando il mercato e creando una concorrenza sleale.
La posizione di Tod's
Tod's si è espressa sulla vicenda affermando di "rispettare tutta la normativa vigente, compresa quella che regola il mondo del lavoro", e "i propri ispettori eseguono controlli costanti nei confronti dei laboratori che seleziona e utilizza". Per Tod's, "la qualità dei prodotti e la qualità della vita lavorativa dei nostri dipendenti sono elementi imprescindibili". Per questo motivo, "nei prossimi giorni prenderemo visione delle carte dei procedimenti in essere e forniremo tempestivamente tutti i necessari chiarimenti atti a dimostrare la nostra totale estraneità", ha annunciato l'azienda che ha espresso "amarezza" sull'accaduto: "se fossimo stati interpellati al momento opportuno – quindi molti mesi fa – avremmo potuto dare tutti i chiarimenti del caso e avremmo potuto spiegare con chiarezza la nostra organizzazione produttiva, che è sempre stata disciplinata rispettando regole e leggi".