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L’ultimo messaggio, poi le coltellate e le urla: la madre di Daniele racconta l’aggressione

La madre di Daniele racconta l’aggressione subita dal marito Davide Paitoni la sera del primo gennaio: “Mentre mi colpiva mi gridava che ha voluto darmi una lezione”.
A cura di Giorgia Venturini
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"Ti ho voluto dare una lezione", sono le parole pronunciate da Davide Paitoni mentre stava colpendo a coltellate la ex moglie la sera del primo gennaio. Poche parole – riportate nel verbale della testimonianza della donna ai carabinieri e riprese dal Corriere della Sera – che lasciavano già intendere quanto il 40enne aveva fatto poco prima: ha ucciso il figlio di 7 anni con una coltellata alla gola e lo ha rinchiuso nell'armadio. Poi è corso dalla ex moglie.

Il racconto dell'aggressione della donna

Silvia Gaggini da quella aggressione è riuscita fortunatamente a salvarsi: "Ricordo che ha usato il coltello da cucina che solitamente utilizzavamo per il taglio della carne quando vivevamo insieme". Poi ai carabinieri racconta: "In un primo momento ero convinta mi stessa picchiando con le mani, solo quando mi ha colpita al petto ho realizzato che stava usando un coltello. Mi ha colpita di nuovo alle spalle quando ho tentato di fuggire. Poi è salito in macchina e si è allontanato". Davide Paitoni verrà arrestato in una baracca per cacciatori a pochi chilometri dalla Svizzera: ha cercato di ferire i militari con il coltello e poi di provocarsi delle ferite. Si trova ora in carcere. Durante il primo interrogatorio davanti alle autorità giudiziarie si è avvalso della facoltà di non rispondere. Paitoni era già indagato per tentato omicidio dopo che lo scorso novembre ha tentato di uccidere un suo ex collega. E per questo si trovava ai domiciliari: la misura cautelare era scattata per il rischio di inquinamento probatorio e non per pericolosità.

L'ultimo messaggio di Davide alla ex moglie

Ora le indagini sono state affidati ai carabinieri. Si cerca di ricostruire passaggio per passaggio di quanto accaduto: stando al racconto della donna, il piccolo Daniele era stato portato dal padre alle 13 – come stabilito dall'accordo tra legali – dalla donna: "Davide aveva richiesto espressamente che fossi io a portare il bambino". Sulla porta i due genitori si sono salutati in modo formale e si sono augurati buon anno. Silvia Gaggini agli investigatori ha anche raccontato che ha limitato le visite di Daniela al padre perché "ritenevo che l’abitazione dov’era ai domiciliari non fosse idonea ad ospitare un bambino". Non voleva che rimanesse per lunghi periodi in quel posto angusto. Verso sera la donna scrive all'ex marito chiedendo come sta Daniele. La risposta arriva tre ore dopo: "Ho avuto una bella giornata con Daniele, te lo sto riportando". Il piccolo non tornerà più dalla madre. Ieri nell'oratorio di San Luigi Schianno (Varese) si sono tenuti i funerali alla presenza di molte persone che hanno voluto dargli un ultimo saluto.

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