Luca Bernardo (FI) sulla delibera San Siro: “È inaccettabile, il progetto si basa su interessi privati e speculativi”

"La delibera su San Siro è inaccettabile". A parlare a Fanpage.it è Luca Bernardo, Consigliere Comunale e Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, che, dopo aver visionato e approfondito il testo della delibera su San Siro approvata dalla giunta Sala lo scorso 17 settembre, si è detto contrario "per la modalità con cui il progetto stesso è stato formulato e delineato". Per questo, Bernardo ha confermato e ribadito a Fanpage.it che il voto che sarà chiamato a esprimere domani, giovedì 25 settembre, in Consiglio comunale "non potrà essere un sì per motivi sostanziali, e non per posizione politica".
"Premetto che siamo tutti d’accordo sulla necessità di una riqualificazione dell’area San Siro e di uno stadio moderno, che risponda agli attuali criteri di sicurezza", ha esordito il Consigliere a Fanpage.it. "Tuttavia, dopo aver visionato dettagliatamente la delibera la ritengo inaccettabile". Tra le principali motivazioni a sostegno di tale posizione, il fatto che non sia stato "previsto né concesso apportare correzioni e migliorie ai contenuti". In più, si domanda Bernardo, dal momento che il PGT riteneva lo stadio un servizio indispensabile, "demolirlo senza averlo prima dichiarato inagibile sembra un'incongruenza visto che non ha i requisiti di sicurezza e accessibilità".
C'è poi l'aspetto urbanistico da considerare. "La Grande Funzione Urbana non è nata per demolire lo stadio e farne uno nuovo, ma è emersa solo dopo l’approvazione del PGT nel 2019, eppure oggi la progettazione si basa soltanto su un’impostazione privata e speculativa", ha continuato a Fanpage.it il leader di Forza Italia a Palazzo Marino. "Inoltre, il Consiglio comunale rischia di non essere coinvolto, lasciando che le decisioni passino solo attraverso convenzioni quadro approvate dalla Giunta, e questo è irrispettoso".
Oltre ad articoli della Costituzione che – secondo il Consigliere – sarebbero citati a sproposito all'interno della delibera, Bernardo ha anche sottolineato alcuni punti che a suo avviso sarebbero poco chiari. Tra questi: gli extraoneri concordati, le modalità di intervento nei quartieri limitrofi e le ragioni per cui non si sia scelto di tassare gli utili delle funzioni urbane. In più, qualche domanda: "È stato considerato il reale impatto sui cittadini che abitano e lavorano nella zona? Sono state vagliate le loro istanze? Siamo in grado di proteggere il quartiere, di garantire la qualità della vita dei residenti e di tutelare le attività commerciali? Gestione della viabilità, inquinamento acustico e atmosferico… nella delibera non c’è traccia di queste problematiche in relazione agli abitanti".
Sul tema ambientale, invece, il Consigliere condivide le preoccupazioni dei comitati: "Demolire lo stadio provocherà un danno ambientale rilevante e non è stato previsto un eventuale recupero e riutilizzo dei materiali provenienti dalla demolizione", ha spiegato Bernardo. "Inoltre, il prezzo determinato dall’Agenzia delle Entrate, pari a 197 milioni di euro, corrisponde al minimo valore dell’area: se si trattasse di un operatore privato la richiesta sarebbe stata certamente più alta". Anche sul piano delle modalità di pagamento, il Consigliere individua alcune criticità relative, nello specifico, alla previsione di rate e condizioni successive.
"In generale, credo che la delibera presenti troppi punti critici, dal rischio di contenziosi alla mancanza di trasparenza sulle modalità di sviluppo urbanistico, passando per l’assenza di una reale strategia di sostenibilità". Per questo Bernardo ha spiegato a Fanpage.it che l’intervento di realizzazione di un nuovo stadio andrebbe ripensato in un’ottica diversa. "Servirebbe un impianto polifunzionale e sostenibile, in grado di coniugare interessi privati e bene pubblico e di garantire una redditività che ritorni anche sulla collettività, prevedendo che parte degli utili sia reinvestita nella mobilità e nell’accessibilità sostenibile", ha concluso a Fanpage.it. "L’obiettivo strategico deve essere quello di creare un polo sportivo e ricreativo sostenibile, un modello di rigenerazione urbana che diventi elemento identitario per la città. Solo così San Siro potrà davvero rappresentare una grande occasione di sviluppo per Milano e non l’ennesima operazione speculativa".
Proprio per questo, al netto di tutti i ragionamenti, il leader di Forza Italia a Palazzo Marino ha confermato e ribadito a Fanpage.it che il voto che sarà chiamato a esprimere domani in Consiglio "non potrà essere un sì per motivi sostanziali, e non invece per posizione politica".