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La latitanza tra auto di lusso e vita mondana: arrestato 39enne vicino alla ‘ndrangheta

Dopo tre anni di latitanza, Giuseppe Nacci – imprenditore impegnato nel settore dello smaltimento di metalli – è stato arrestato a Milano. L’uomo era stato condannato nel 2018 a una pena di undici anni, ma era poi sparito. A ingannarlo però è stata la sua vita mondana fatta di auto di lusso e night club.
A cura di Ilaria Quattrone
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Immagine di repertorio
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Era da tre anni latitante, ma è stato tradito dalla vita mondana che conduceva: auto di lusso, night club e uno stile di vita sopra le righe. Il 39enne Giuseppe Nacci era ricercato a livello internazionale perché doveva espiare una pena di undici anni di reclusione per associazione a delinquere, bancarotta, violazione della legge fallimentare e tentata estorsione. Era infatti destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso nel 2018 dalla Procura generale della repubblica presso la Corte d'Appello di Milano. E oggi, grazie alle indagini coordinate dal sostituto procuratore Maria Saracino, è stato arrestato.

Il legame con la famiglia Flachi

Durante il periodo di latitanza – si legge in una nota stampa – aveva accumulato ingenti capitali illeciti attraverso delle operazioni fraudolente legate al commercio e allo smaltimento di metalli. In particolare, aveva creato un sistema volto a causare il fallimento di alcune società attive in questo ambito. Dagli accertamenti, è poi emerso che avesse dei legami con alcuni vertici della ‘ndrangheta operativi in provincia di Milano. Sarebbe infatti stato coinvolto dagli esponenti della famiglia Flachi in affari legati proprio al commercio di metalli e alla gestione di locali notturni nel capoluogo meneghino.

Arrestato nel suo ufficio in corso Sempione

Nel 2018 era stato fermato a Montecarlo, dove girava con la sua Lamborghini, dalle forze dell'ordine del luogo. Grazie a un cavillo tecnico legato all'estradizione, era stato rilasciato e aveva fatto perdere le sue tracce. Lunedì 13 settembre i carabinieri della sezione "catturandi" del Nucleo Investigativo di Milano lo hanno trovato e arrestato in un ufficio di corso Sempione dove ha sede la sua società. Anche questa era attiva nel commercio di metalli. Al momento Nacci si trova nel carcere di Opera.

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