La consigliera comunale Cucchiara sulla vendita di San Siro: “Tolto tempo alla democrazia per compiacere i privati”

“È una cosa pensata male e fatta peggio. Siamo sempre stati contrari e continuiamo a esserlo”. Con queste parole, la consigliera comunale di Europa Verde, Francesca Cucchiara, ha sintetizzato a Fanpage.it la posizione del partito nei confronti della delibera approvata ieri, mercoledì 17 settembre, della giunta Sala che ha fissato la vendita del Meazza a Inter e Milan per 197 milioni di euro. Un atto che, se verrà approvato anche dal Consiglio comunale e riceverà il via libera dalle squadre, aprirà la strada alla costruzione del nuovo stadio entro il 2030 e alla parziale demolizione e rifunzionalizzazione di San Siro dal 2031.
Il prossimo Consiglio comunale potrebbe essere il 25 o 29 settembre. Dunque, il nodo della questione non è solo politico, ma anche metodologico. “Le squadre hanno avuto mesi di tempo per elaborare una proposta", ha sottolineato Cucchiara a Fanpage.it. "Mentre al Consiglio è lasciata soltanto una settimana, dieci giorni al massimo, per decidere su un testo che non è neppure emendabile. E non è poco, considerando che le interlocuzioni con le forze politiche sono avvenute senza avere neanche una bozza”.
Intanto, però, la scadenza incombe "dicono che è per via del vincolo, che scatterebbe a breve, ma questo accadrebbe comunque, a prescindere da quale sia la proprietà del bene, la verità è che l'accordo con le squadre è valido entro il 30 settembre", ha aggiunto la Consigliera di Europa Verde. "Perciò, l’unico limite temporale è l’ultimatum imposto da Inter e Milan. Quindi non solo non possiamo modificare la delibera, ma dobbiamo anche accelerare il percorso democratico per assecondare i due fondi che, tra l'altro, non ci hanno dato nessuna certezza!".
"Se la delibera non è emendabile e l'accordo, dicono, l'hanno trovato, i club ora non avrebbero posto alcuna riserva. E invece, come hanno comunicato ieri, le hanno eccome", ha concluso Cucchiara a Fanpage.it. "La speranza ora è che non passi in aula, ma a prescindere, il fatto è che attualmente 25 voti della maggioranza favorevoli non ci sono. Dovrebbero fermarsi prima, se chiedessero aiuto all'opposizione per noi sarebbe molto grave".