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Inchiesta sull’urbanistica a Milano

Inchiesta urbanistica: indagato anche Christian Malangone, direttore generale del Comune di Milano

Anche Christian Malangone, direttore generale del Comune di Milano, è tra gli indagati dell’inchiesta urbanistica con l’accusa di induzione indebita. Secondo i pm avrebbe influenzato, insieme all’assessore Tancredi e sotto indicazione di Catella, la commissione paesaggio e gli uffici del Comune.
A cura di Alice De Luca
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Christian Malangone, direttore generale del Comune di Milano.
Christian Malangone, direttore generale del Comune di Milano.
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C'è anche il nome di Christian Malangone, direttore generale del Comune di Milano, tra gli indagati per l'inchiesta urbanistica della procura milanese. L'ipotesi di accusa è di induzione indebita a dare o promettere utilità in relazione alla vicenda del Pirellino, il grattacielo in via Giovanni Battista Pirelli, zona City Life, comprato nel 2019 da Coima, il gruppo immobiliare diretto da Manfredi Catella. 

Il coinvolgimento di Malangone nelle indagini, come anticipato dal giornale Il Corriere della Sera, emergerebbe da alcune chat depositate nei giorni scorsi dalla Procura al tribunale del Riesame, nell'ambito dei processi di appello con i quali le sei persone arrestate si sono opposte alle misure cautelari decise dal giudice.

Sotto la lente dei pm sono finiti, in particolare, alcuni messaggi tra Malangone, Catella e Giancarlo Tancredi, ex assessore alla rigenerazione urbana del Comune. Stando a quanto riferito dai magistrati, dal luglio 2023 al luglio 2025 i tre avrebbero fatto parte di una chat denominata "Pirellino" nella quale si discuteva dei progetti e della ristrutturazione del grattacielo.

Riferendosi agli scambi di messaggi tra loro tre, i pm hanno parlato di "mercimonio della funzione pubblica consumata dall’assessore Tancredi in sintonia con il segretario generale del Comune". Secondo i magistrati, Tancredi e Malangone "sulla base del coordinamento sostanzialmente direttivo di Catella", "si sono spesi attivamente per anni, influenzando sia gli uffici sottoposti all’assessore, sia la commissione Paesaggio" contattando e facendo pressioni sul presidente della stessa commissione, Giuseppe Marinoni.

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