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Inchiesta dossieraggi Equalize, tra le vittime anche il cantante Alex Britti: “Mi hanno spiato e pedinato”

Ieri pomeriggio il cantante Alex Britti è stato ascoltato come testimone e persona offesa in uno dei filoni dell’inchiesta milanese Equalize sui presunti dossieraggi illegali. A margine Britti ha commentato: “Una vicenda che mi ha molto preoccupato”.
A cura di Giulia Ghirardi
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Il cantante Alex Britti è stato ascoltato ieri pomeriggio, martedì 12 maggio, come testimone e persona offesa dal pubblico ministero Francesco De Tommasi nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Milano su presunti dossieraggi illeciti a opera della società Equalize. "Una vicenda che mi ha molto preoccupato", ha commentato a riguardo Britti.

Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, il cantante sarebbe stato pedinato e monitorato illegalmente delle presunte cyber-spie. Dalle migliaia di pagine degli atti dell'inchiesta è emerso anche il nome dell'ex suocero di Britti, Fulvio Pravadelli (indagato), ex di Publitalia e direttore della Veneranda Fabbrica del Duomo, che avrebbe cercato, secondo l'accusa, di raccogliere notizie compromettenti sul cantautore che si stava separando da sua figlia, Nicole, proprio mentre tra i due era in corso una complicata causa civile per l'affido del figlio.

Britti, che secondo la Procura sarebbe stato vittima di dossieraggio, aveva depositato già lo scorso novembre, attraverso un legale, la nomina come persona offesa. Secondo le carte, era emerso che sarebbe stata tesa una trappola al cantante e un amico: "Noi li abbiamo fatti anche fermare quando sono arrivati qua in stazione Centrale" con un controllo di polizia, diceva Carmine Gallo nelle intercettazioni, "perché ci siamo inventati che potevano avere, non lui eh, quell'altro qualcosa!". E l'hacker Nunzio Samuele Calamucci: "Qualcosa addosso … e invece c'è andata male!".

Al momento, si attende la decisione del Riesame dopo che la Dna e la Dda milanese hanno insistito, a seguito del rigetto da parte del gip di numerose istanze di custodia cautelare, tra cui gli arresti domiciliari per Enrico Pazzali, socio di maggioranza di Equalize e presidente autosospesosi da Fondazione Fiera Milano.

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