In Lombardia si specula sui tamponi in vista del green pass: anche 100 euro per un referto in 24 ore

Dal 15 maggio per potersi spostare liberamente tra le Regioni o partecipare ad alcuni eventi sarà necessario avere il cosiddetto "green pass": una certificazione che dimostrerà di essere stati vaccinati contro il Covid, di avere eseguito un tampone nelle 48 ore precedenti o di essere guariti dall'infezione da non più di sei mesi. A metà giugno poi dovrebbe entrare in vigore il pass europeo che invece consentirà di potersi muovere tra paesi interni all'Unione Europea senza doversi sottoporre a quarantena. In questo caso il referto dovrà essere tradotto in lingua inglese.
I laboratori privati fissano la traduzione in inglese dei referti a 10 euro
Considerato però che probabilmente la certificazione della negatività al Covid tramite il tampone sarà quella più diffusa, è possibile che in alcune Regioni – come la Lombardia – si creino situazioni di forte iniquità. Secondo il consigliere regionale del Partito Democratico Samuele Astuti sarebbe quindi opportuno che Regione consideri di fornire tamponi a un prezzo calmierato soprattutto "considerato che il costo dell'esecuzione del test è a totale carico del cittadino e che la Lombardia, a differenza di altre regioni come l'Emilia Romagna o il Lazio, non ha mai regolamentato questa attività fornita solo da gestori privati".
Molti laboratori privati lombardi infatti offrono un tampone molecolare a un prezzo che può variare dai cinquanta ai 150 euro e per il rapido dai 25 ai 55 euro. In alcune strutture private, come per esempio i centri SynLab, in vista del green pass saranno previsti costi aggiuntivi per la traduzione in inglese del referto: sul sito infatti si legge che questa costerà dieci euro in più. "A questi costi – spiega ancora Astuti – si aggiungono anche tariffe denominate prioritarie o superfast a cento e 150 euro per garantire il referto entro le 24 ore".
Astuti: Chiediamo azione di vigilanza e controllo da parte di Regione
Proprio a causa di queste condotte, il consigliere ha depositato una mozione in giunta per chiedere che venga data vita a un'azione di vigilanza e controllo "tramite le Ats su tutti gli operatori privati autorizzati e/o accreditati che eseguono test per il Covid-19 sanzionando eventuali condotte speculative a danni dei cittadini, a regolare questa attività diagnostica disponendo un prezzo calmierato fisso e che comprenda anche il referto in inglese e introducendo sanzioni per i laboratori che non si attengano alla cifra stabilita da Regione".