video suggerito
video suggerito
Covid 19

In Lombardia oltre 70mila anziani over 80 sono ancora senza vaccino

Sono ancora 70.107 gli over 80 in Lombardia che non hanno ricevuto il vaccino anti-Covid: il dato è estrapolato dal report settimanale elaborato dal Governo sulla base dei dati rilevati al 14 maggio. Secondo il segretario generale di Fnp Cisl Lombardia Emilio Didonè questi potrebbero essere over 80 che hanno rinunciato in partenza alla vaccinazione o messi in crisi dai disguidi registrati quando il sistema di gestione delle prenotazioni era affidato ad Aria: “Occorre un ulteriore sforzo per recuperare circa 80mila over 80 che mancano all’appello ancora per la prima dose. Probabilmente – afferma il segretario in una nota stampa – sono persone che vanno contattate casa per casa, informate, coinvolte e vaccinate”.
A cura di Ilaria Quattrone
301 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Sono ancora 70.107 gli over 80 in Lombardia che non hanno ricevuto il vaccino anti-Covid: il dato è estrapolato dal report settimanale elaborato dal Governo sulla base dei dati rilevati al 14 maggio. E proprio per questo motivo, il segretario generale di Fnp Cisl Lombardia Emilio Didonè lancia un appello alle Istituzioni regionali: "Occorre un ulteriore sforzo per recuperare circa 80mila over 80 che mancano all’appello ancora per la prima dose. Probabilmente – afferma in una nota stampa – sono persone che vanno contattate casa per casa, informate, coinvolte e vaccinate". Considerato che l'adesione al vaccino è volontaria, potrebbe essere che alcuni anziani abbiamo rinunciato in partenza alla vaccinazione.

Fnp Cisl: Campagna Lombardia sconta i disagi della prima fase

Secondo il sindacato, nonostante la campagna di vaccinazione stia procedendo con una media di 85mila vaccini al giorno sconta ancora le problematiche riscontrate nella prima fase quando il sistema Aria – poi sostituito con quello di Poste Italiane – aveva causato non pochi disagi agli ultraottantenni. In molti avevano ricevuto gli appuntamenti o poche ore prima, in luoghi lontanissimi dalla loro residenza o ancora erano stati costretti a lunghe ore di coda. Una situazione divenuta insostenibile e che aveva costretto Regione a optare per un cambiamento e che – secondo il sindacato – potrebbero aver spinto molti anziani a rinunciare: "Le prenotazioni online soprattutto nella prima fase con il portale di Aria hanno messo in crisi non pochi anziani, e questo problema lo abbiamo sollevato in tempi non sospetti".

Il problema delle visite nelle Rsa

Il segretario Didonè inoltre invita Regione a completare al più presto la vaccinazione ai ricoverati nelle Rsa dove ancora alcuni ospiti aspettano di completare il ciclo. Per questo motivo ancora molte residenze – nonostante l'ordinanza dell'8 maggio del ministro della Salute – non hanno ancora riaperto le visite in sicurezza: "Ci sono ospiti che vivono segregati, in una stanza da più di 14 mesi, senza il conforto di una visita in presenza di persone care”. L'invito quindi è quello di migliorare sia nella capacità comunicativa che in quella organizzativa: "Ciascuno nel proprio ruolo e compito – conclude il segretario – perché c'è bisogno che la campagna proceda il più veloce possibile, senza azzardi e voli pindarici dei soliti noti".

301 CONDIVISIONI
32843 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views