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Il video del furto nel ristorante della moglie di Lautaro Martinez a Milano: arrestata la banda

Nella giornata di oggi, venerdì 22 marzo, la polizia è riuscita ad arrestare la banda dell’Isola ritenuta responsabile del furto al ristorante di Micaela Agustina Gandolfo, moglie del calciatore Lautaro Martinez.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nella notte del 18 settembre 2023, intorno alle 3, alcune persone hanno fatto irruzione a Milano nel ristorante Coraje di proprietà di Micaela Agustina Gandolfo, moglie del calciatore dell'Inter Lautaro Martinez. Le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno permesso di risalire al volto dei responsabili responsabili di almeno una quindicina di colpi a negozi e ristoranti milanesi.

Il furto nel ristorante di Brera

Per quanto riguarda il locale di Gandolfo, i filmati mostrano inizialmente un 53enne e uno sconosciuto che arrivano in via Formentini in sella a una bicicletta e con un monopattino.

A un certo punto, il primo si appoggia al portoncino in legno del palazzo lasciato aperto. Sempre lui è ripreso mentre attende l'arrivo di alcuni complici con i quali forza il cancello di ferro che si trova oltre il portone.

Successivamente il 53enne e un 58enne entrano alla ricerca di una porta d'ingresso secondaria. Quando la trovano, chiamano gli altri due complici che con due grossi cacciaviti riescono a forzare la serratura.

Gli altri colpi messi a segno

Tutti sono stati arrestati nella giornata di oggi, venerdì 22 marzo, dagli agenti della squadra investigativa del commissariato Centro. Sono stati soprannominati la banda dell'Isola: si tratta di sei uomini e una donna che sono cresciuti proprio nel noto quartiere.

Il colpo al ristorante di Gandolfo, che denuncia l'accaduto la mattina successiva, non ha fruttato molto: solo 1.360 euro. Sono però accusati di altri 16 furti, tra i quali: quello al ristorante Sophia Loren di via Cesare Cantù (dove il secondo colpo è andato vuoto perché la cassaforte era vuota), al Il Biif di via San Vito, al locale Mib di via Negri, la pizzeria Ciro Cascella 3.0 di via Morosini, il Casa Lodi di via Cappellari, la pizzeria Cocciuto di via Turati e infine Lievità di Piazza Vetra.

In tutti casi forzavano le porte d'ingresso con grossi cacciaviti, entravano a volto coperto, portavano via le casse e le casseforti utilizzando, in alcuni casi, il flessibile per aprirle. All'esterno poi rimaneva un complice che faceva da palo e, quando necessario, un altro che arrivava con l'auto per portare via le casseforti.

A permettere l'arresto, sono state due guardie giurate che, dopo il furto alla pizzeria Lievità, sono riuscite a prendere la targa del furgoncino usato per il colpo. Qualche giorno dopo, una volante ha sorpreso uno di loro mentre tentava di forzare la porta di un minimarket di via Vincenzo Monti.

Fondamentale poi il riconoscimento di uno dei componenti della banda: uno dei 58enne, infatti, ha un tatuaggio sul poso sinistro. Gli altri sono stati riconosciuti grazie all'abbigliamento immortalato dalle telecamere di Area C. Infine l'ultima conferma è arrivata dalle celle agganciate dai loro cellulari.

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