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Il sindaco di Medole vieta ai bimbi di cantare “Bella ciao” per il 25 aprile: “Troppo divisiva”

Il sindaco di Medole ha vietato alla banda scolastica del paese di eseguire “Bella ciao” durante le celebrazioni per il 25 aprile, ritenendo il brano “troppo divisivo”.
A cura di Francesco Loiacono
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(Immagine di repertorio)
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Il sindaco di Medole, piccolo comune del Mantovano, ha vietato alla banda della scuola media del paese di suonare "Bella ciao" durante le celebrazioni per il 25 aprile. Il motivo, a detta del sindaco eletto con il centrodestra, sarebbe la natura "troppo divisiva" del brano. La scuola, appreso il divieto, ha ritirato la propria partecipazione annunciando che eseguirà regolarmente "Bella ciao" il giorno seguente, all'interno dell'istituto.

I bambini canteranno lo stesso il brano il giorno seguente

La vicenda, riportata dal quotidiano locale "la Gazzetta di Mantova", non ha mancato di suscitare polemiche. A quanto pare era stato lo stesso primo cittadino a chiedere il coinvolgimento del locale istituto comprensivo scolastico alle celebrazioni per il 77esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo organizzate dal Comune. La banda scolastica ha preparato due canzoni: l'Inno di Mameli e, appunto, il canto simbolo della Resistenza partigiana, brani peraltro già imparati dai bambini in occasione della Giornata per l'ambiente del 21 marzo. Sul primo brano il sindaco non ha avuto nulla da eccepire, mentre invece sul secondo sì: giudicandolo "troppo divisivo", ha chiesto alla scuola di ripiegare sul "Va' pensiero".

Le critiche dell'Anpi

L'istituto, a quel punto, ha deciso di declinare l'invito annunciando che eseguirà "Bella ciao" il 26 aprile all'interno della scuola stessa. La vicenda ha suscitato le critiche del Pd provinciale e del comitato antifascista Mantova per Stazzema: "Il testo di Bella Ciao evoca la libertà, la lotta contro le dittature e l'opposizione agli estremismi, e per questa ragione è considerata la canzone simbolo della Resistenza italiana", ha scritto il comitato al sindaco in una lettera nella quale invita la giunta ad approfondire la ricerca storica. L'Anpi dell'Alto Mantovano ha diramato un comunicato in cui giudica quello del sindaco un "intervento a gamba tesa" atto a "snaturare la natura stessa della Liberazione": la locale associazione nazionale dei partigiani italiani parteciperà comunque alle celebrazioni organizzate dal Comune anche "per confrontarsi su questa bizzarria istituzionale e chiederne le ragioni", ma sarà presente anche all'evento organizzato il giorno successivo nella scuola di Medole, dove i bambini potranno cantare "Bella ciao".

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