Il sindaco di Inverigo fa rimuovere lo striscione “Pace” dei bambini: “La scuola deve restare neutrale”

Lo scorso venerdì 3 ottobre sulla recinzione della scuola primaria ‘Don Gnocchi' di Inverigo (in provincia di Como) è apparso uno striscione rosso con sopra una scritta in bianco: "Pace". Si trattava di un lavoro portato a termine dagli alunni e che, insieme alle loro insegnanti, avevano deciso di esibire all'esterno, rivolto verso il parcheggio del cimitero cittadino. Nel giro di poche ore, però, dal Comune è arrivato l'ordine di rimozione "per motivi di sicurezza". Il sindaco Francesco Vincenzi, esponente di centrodestra, ha dichiarato che non si tratterebbe di "censura verso le idee o la libertà di espressione dei ragazzi", ma che quello striscione non andava bene "perché tutte le idee e tutti i pensieri dovrebbero trovare spazio". Il giorno seguente, gli alunni lo hanno esposto alla rotonda della Fondazione Don Gnocchi, che si occupa di bambini con disabilità.
Con una comunicazione diretta ai genitori degli alunni della scuola elementare coinvolta, il sindaco Vincenzi ha spiegato di aver preso la decisione di far rimuovere lo striscione con la scritta "Pace" solo "per evitare polemiche" e per "motivi di sicurezza". Come è possibile vedere attraverso numerose foto pubblicate su Facebook, il cartellone in questione non riportava alcuna bandiera né tantomeno slogan riconducibili a una qualche fazione politica.
Secondo il primo cittadino, però, esporlo sulla recinzione dell'istituto scolastico creerebbe "un precedente che renderebbe difficile negare future richieste di affissione di qualsiasi natura, anche di contenuti non condivisibili o non attinenti all’attività didattica". Nella nota inviata ai genitori, Vincenzi ha detto che i lavori degli studenti vengono "valorizzati e incoraggiati", ma solo se "liberamente esposti all'interno degli spazi scolastici a ciò preposti" e che la scuola dovrebbe rimanere "un ambiente neutrale, dedicato all’educazione e all’insegnamento, evitando così di generare inutili polemiche". Ancora, intervistato dal TgR il sindaco ha ribadito la propria posizione, dichiarando che secondo lui "da noi nessuno è favorevole alla guerra, ma le scuole non dovrebbero essere coinvolte, specialmente le elementari".