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“Il processo sulla strage di piazza della Loggia andrà avanti”: la conferma del tribunale di Brescia

“Il processo relativo alla strage di piazza della Loggia non risentirà di alcun danno”. La conferma arriva dal Tribunale di Brescia dopo la richiesta di trasferimento al tribunale civile del presidente della Corte d’Assise Roberto Spanó per la presunta incompatibilità con la moglie, la pm Roberta Panico. Gli ultimi sviluppi sul caso.
A cura di Giulia Ghirardi
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La strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1978
La strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1978

"Il processo relativo alla strage di piazza della Loggia non risentirà alcun danno dal provvedimento di trasferimento interno del dottor Roberto Spanò al settore civile". A confermarlo in una nota ufficiale è stato Cesare Bonamartini, magistrato responsabile per la comunicazione istituzionale del Tribunale di Brescia che ha anche precisato: "La Presidenza del Tribunale ha ben presente l'esigenza che tale giudizio sia celebrato con la celerità necessaria per un accadimento che ha drammaticamente segnato la storia della città di Brescia".

Ma da dove arriva la necessità di una rassicurazione da parte di Bonamartini? Da qualche giorno si discuteva di un possibile stop del processo a carico di Roberto Zorzi, accusato di essere uno degli esecutori materiali dell'attentato neo fascista del 28 maggio 1974, a causa del trasferimento del presidente della Corte d'Assise, Roberto Spanò, che ha scelto di andare al settore civile del tribunale di Brescia (dove inizierà il nuovo incarico il prossimo 8 settembre). Alla base della decisione di Spanò, la pratica avviata dal Csm per trasferire il sostituto procuratore Roberta Panico per "incompatibilità". Questo perché la pm, in forza alla direzione distrettuale antimafia in Procura a Brescia, è anche la moglie di Spanò.

"Nel corso dei 17 anni di convivenza all'interno del medesimo Palazzo di Giustizia non sono mai insorte criticità da parte dell'utenza, ossia da parte di coloro che, almeno astrattamente, avrebbero potuto avere interesse a segnalare eventuali profili di incompatibilità", hanno fatto sapere Roberto Spanò e Roberta Panico nella memoria depositata contro la pratica di incompatibilità.

Domani il plenum del Csm dovrà decidere quindi se accogliere la richiesta di archiviazione della pratica avanzata dalla prima commissione che, chiedendo di chiudere il caso visto il trasferimento al settore civile di Spanò, ha disposto che lo stesso magistrato venga applicato ai "processi penali prossimi alla definizione". Non è stato, però, fissato un perimetro entro il quale inquadrare i processi vicini alla conclusione e, considerando che il dibattimento sulla strage di piazza della Loggia ha visto sfilare in aula 22 testimoni su 139, i tempi di conclusione non possono essere certamente brevi e non compatibili con la permanenza del magistrato a Brescia.

Nelle scorse ore Spanò ha, infine, inviato una lettera al plenum del Csm per chiedere di riscrivere la motivazione dell'archiviazione proposta dalla prima commissione, cancellando una nota ritenuta irrispettosa e che andrebbe contro la ricostruzione emersa durante l'istruttoria sull'incompatibilità.

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