Il nuovo Cup in Lombardia è un fallimento: i pazienti costretti ad aspettare ore per prenotare visite mediche

Anche quattro ore per prenotare visite ed esami attraverso gli sportelli del nuovo Cup (Centro Unico Prenotazioni) regionale della Lombardia. E una volta faticosamente ottenuto, il più delle volte il paziente scopre che l'appuntamento dal medico è distante mesi e mesi, con rischi rilevanti per la salute di chi deve essere curato. Chi può, in questa situazione, si rivolge al privato, dove trova servizi e visite disponibili già dal giorno successivo. Ma chi non può? Cosa fa chi non possiede risorse economiche sufficienti per permettersi prestazioni a pagamento, o non dispone di una rete di conoscenze per "saltare la fila" e ottenere una scorciatoia?
Il nuovo Cup (Centro Unico Prenotazioni) regionale della Lombardia
È quello che accade oggi in Lombardia, dove il problema delle liste d'attesa e delle prenotazioni di prestazioni sanitarie si fa sempre più pressante. Questo nonostante l'avvento del nuovo Cup regionale, annunciato dall'assessore al Welfare Guido Bertolaso come "una riforma strutturale che rappresenta un punto di svolta nella gestione delle prenotazioni sanitarie" per risolvere uno degli intoppi che da anni blocca il sistema e mette in stand-by la salute dei pazienti lombardi tra disorganizzazione, disservizi, lungaggini, carenza cronica di personale sanitario. Ma che, nei fatti, non ha cambiato niente. Anzi.
Le attese al Policlinico di Milano
All'ospedale Policlinico di Milano, ogni giorno, la realtà quotidiana racconta infatti di estenuanti attese fino a tre, quattro ore solo per prenotare un esame, disservizi di ogni genere, cittadini esasperati. "Da circa un mese, presso il padiglione Ponti del Policlinico, il punto prelievi è nel caos a causa dell’introduzione del nuovo sistema informatico dei Centri Unici di Prenotazione (CUP), parte del progetto di digitalizzazione voluto da Regione Lombardia", ha dichiarato Paola Pizzighini, consigliera del M5S in Lombardia che ha recentemente presentato un'interrogazione sul tema.
"Pazienti, soprattutto fragili e oncologici, si trovano nell’impossibilità di prenotare visite ed esami, con agende già chiuse fino al 2026. Gli sportelli sono presi d’assalto, con attese di ore e momenti di tensione sempre più frequenti. I volontari devono intervenire ogni giorno per gestire code e malumori, mentre il personale sanitario è allo stremo", sempre la consigliera. "A peggiorare la situazione, anche le casse automatiche per i pagamenti e il ritiro referti risultano inutilizzabili, perché non integrate con il nuovo sistema. È inaccettabile che una Regione che parla di innovazione ed efficienza metta in ginocchio il sistema sanitario con un software che non funziona".

Una paziente: "Ho aspettato due ore per un'ecografia all'addome a fine 2026"
"Anche oggi i computer sono andati in blocco. La situazione a livello organizzativo è drammatica", ha raccontato di recente una paziente a Fanpage.it, che con una telecamera nascosta è entrata al Policlinico, al Fatebenefratelli e al Macedonio Melloni (questi ultimi due entrambi afferenti a Asst Fatebenefratelli-Sacco) per documentare il caos creato dal nuovo sistema informatico. "Non parliamo neanche dei tempi. Per prenotare un'ecografia all'addome, dopo due ore e mezza di attesa, ho ricevuto l'appuntamento a ottobre 2026. Tra un anno esatto. Quindi andrò privatamente, mi sembra chiaro. Non posso aspettare tutto questo tempo. Senza code, e senza impazzire".
Ma non solo. "Spesso non funziona nemmeno il pagamento elettronico dei totem, quindi si fa la fila pure in quel caso", racconta un altro paziente. "Ho fatto di recente un intervento odontoiatrico e, ancora dolorante e con i punti in bocca, mi è toccato fare un'ora e mezza di coda solo per pagare il ticket".
Le prenotazioni online
E non va certo meglio sul sito delle prenotazioni sanitarie di Regione Lombardia. "Di recente, al sesto mese di gravidanza, il ginecologo mi ha prescritto con urgenza un esame importante, soprattutto per me che ho svariati fattori di rischio", ci ha raccontato un'altra paziente ancora. "Prescrizione medica alla mano, ho prenotato online, trovando come prima struttura disponibile l'Istituto dei Tumori di Milano".
Ma il giorno dell'appuntamento, all'orario prestabilito, la donna riceve una brutta notizia. "Mi è stato detto che l'ospedale non eroga quel tipo di servizio, e di chiamare il centralino al telefono per capire dove poter effettuare l'esame. Ma allora perché il sito dà la possibilità di prenotare quel tipo di esame in quella specifica struttura, se poi una volta arrivati lì è sbagliata? Senza contare che, per presentarmi lì quella mattina, sono stata costretta a sprecare un permesso al lavoro, organizzarmi faticosamente con la famiglia. Tutto inutile". Come è finita? "Ho prenotato quell'esame in una clinica privata sotto casa, all'orario e nel giorno che volevo io, a fronte di un pagamento di circa 40 euro. Ho saldato il conto all'arrivo, e il referto è arrivato via sms già la mattina seguente".
(Con Chiara Daffini)