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Igor Squeo morto a 33 anni durante un intervento della polizia, irrecuperabile il taser usato quella notte

Come è morto Igor Squeo? Ufficialmente il 33enne avrebbe perso la vita per arresto cardiocircolatorio all’alba del 12 giugno 2022, durante un intervento delle forze dell’ordine nel suo appartamento a Milano. “Intossicazione acuta da cocaina”, l’ipotesi della Procura, che chiede l’archiviazione delle indagini, ma la famiglia non si arrende e intanto, come appurato da Fanpage.it leggendo il fascicolo, il taser in dotazione alla volante quella notte è andato perduto.
A cura di Chiara Daffini
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Un taser malfunzionante, una notte di eccessi, i dubbi ancora da chiarire sulla morte del 33enne Igor Squeo, che ha perso la vita all'alba del 12 giugno 2022 durante un intervento delle forze dell'ordine nell'appartamento in cui abitava a Milano.  Dopo che per la seconda volta il pm ha chiesto l'archiviazione dell'indagine aperta per far luce sul suo decesso, Fanpage.it ha cercato risposte negli atti del fascicolo relativo.

Come è morto Igor Squeo?

"Non ho nulla contro le forze dell'ordine e i medici – aveva detto mesi fa in un'intervista a Fanpage.it Franca Pisano, mamma di Igor -, che mi dicano però, esattamente, perché mio figlio è morto". E allora come è morto Igor? La risposta del pm Francesco De Tommasi, titolare del fascicolo aperto per indagare le circostanze che hanno portato all'arresto cardiocircolatorio di Squeo e al conseguente decesso, è che Igor sarebbe morto per intossicazione acuta da cocaina. Per questo, per due volte, De Tommasi ha chiesto l'archiviazione delle indagini, non avendo ravvisato notizia di reato. Eppure la famiglia del 33enne, rappresentata legalmente dall'avvocata Ilaria Urzini, non ritiene chiariti tutti i dubbi.

Ma torniamo alla notte tra l'11 e il 12 giugno di tre anni fa. Igor ha assunto sostanze stupefacenti ed è agitato. Quando la polizia arriva nell'appartamento, chiamata dal coinquilino, la casa è sottosopra e il 33enne in stato confusionale. Nei racconti che metteranno poi a verbale gli agenti, Squeo brandisce un coltello con cui minaccia un terzo uomo, con lui chiuso in camera.

Igor Squeo
Igor Squeo

Il taser "rottamato"

I poliziotti racconteranno di aver chiamato rinforzi – sei in tutto le volanti presenti sul luogo -, sfondato a calci la porta e disarmato Igor, ancora in stato di forte agitazione. È a questo punto che l'agente addetto al taser avrebbe estratto il dispositivo: "Premetto che, tra tutti gli operanti, solo io avevo in dotazione personale il dispositivo ad impulsi elettrici modello Taser X2, ma di averlo soltanto estratto ed acceso due volte solo a scopo deterrente per il soggetto esagitato. Nessun altro operatore ha utilizzato altri strumenti in dotazione", riferirà in seguito l'agente di polizia ai Carabinieri.

Il poliziotto racconta di essersi limitato a usare l'arco di avvertimento, quindi la sola luce e non le scariche elettriche, versione confermata dai colleghi a verbale. Per averne conferma, la legale della famiglia Squeo, l'avvocato Ilaria Urzini, nella prima opposizione alla richiesta di archiviazione, domandava "l’acquisizione della scheda elettronica contenuta nel taser utilizzato, nonché le registrazioni della videocamera in dotazione all’agente […], al fine di verificare le concrete modalità di utilizzo del taser, nonché le registrazioni esistenti per acquisire informazioni oggettive sulle condizioni psicofisiche dello Squeo e sui fatti oggetto del presente procedimento".

Ma il taser usato quella notte non c'è più e le registrazioni nemmeno. La spiegazione è contenuta nella documentazione prodotta dall'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico in risposta alla richiesta presentata dalla legale della famiglia di Igor.

"Verso le ore 19.00 lo scrivente, prima di iniziare il servizio, essendo designato come ‘uomo-taser' – scrive nella relazione di servizio un agente della volante Mecenate 5° turno l'11 novembre 2022, quindi circa cinque mesi dopo la morte di Igor  – si recava presso l'armeria U.P.G. prelevando la pistola ad impulsi elettrici TASER n° X2800DOWF ed effettuava le dovute manovre per verificare il funzionamento. Da qui, il sottoscritto costatava che l'arma non effettuava la manovra "ARC", pertanto la riponeva nella propria valigetta, segnalando il tutto all'armiere di turno".

La pistola a impulsi elettrici Taser n° X2800DOWF è la stessa che era stata in dotazione alla volante la notte della morte di Igor. Nella medesima relazione c'è anche il rapporto di un sostituto commissario, istruttore di tiro abilitato alla formazione Taser, che conferma il malfunzionamento della pistola e ne chiede la sostituzione.

"Visto quanto emerso – scrive il sostituto commissario il 12 novembre 2022 – si chiede la sostituzione dell'arma perché la stessa […] va inviata […] alla ditta fornitrice […] la quale verificherà la problematica, che con molta probabilità potrebbe comportare il fine vita del dispositivo".

Il Taser n° X2800DOWF è quindi stato rottamato e la sua memoria, contenente videoregistrazioni che avrebbero potuto chiarire tanto l'utilizzo dello stesso da parte dell'agente quanto le condizioni in cui si trovava Igor Squeo quando è stato intercettato dai poliziotti, sembrerebbe non essere stata conservata. Almeno così recita la nota dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico: "Si rappresenta, per ultimo, che agli atti non risultano neppure le registrazioni della telecamera abbinata al Taser attivato in occasione dei fatti". Nonostante ci fosse già un fascicolo d'indagine, aperto d'ufficio dall'autorità giudiziaria, sulla morte di Squeo e quindi sull'intervento che aveva in dotazione quel taser.

Le immagini autoptiche sono state diffuse dalla famiglia nella speranza di ottenere risposte dalla giustizia
Le immagini autoptiche sono state diffuse dalla famiglia nella speranza di ottenere risposte dalla giustizia

La manovra Floyd e l'anestetico

Un tassello, quello del taser, che si unisce ad altri elementi ancora poco chiari, come le manovre che gli agenti avrebbero utilizzato per immobilizzare Squeo, trovato in stato di forte agitazione. Il medico intervenuto quella notte e i quattro operatori della Croce Rossa avevano messo a verbale ai Carabinieri di aver trovato Igor Squeo non in posizione di sicurezza, ma steso a terra, prono, con mani e piedi legati.

Uno di loro, sentito nelle investigazioni difensive, racconta: "Squeo era in una stanza prono a terra, quindi faccia a terra tenuto da circa 6 poliziotti da quanto ricordo (sicuramente più di 2). I poliziotti lo tenevano a terra schiacciato quindi alcuni con le mani su di lui e lo bloccavano. […] Erano in tanti quindi alcuni lo bloccavano a terra, alcuni con le mani alcuni con il corpo e altri con il ginocchio". Modalità che, stando a tale racconto, sembrerebbe richiamare l'ormai tristemente nota "manovra Floyd", dal nome del cittadino afroamericano ucciso nel 2020 da un agente di polizia che gli aveva tenuto compresso il collo con il ginocchio per 9 minuti.

Nella relazione autoptica non vengono evidenziati inoltre quei segni sul tessuto cardiaco in genere correlati all'intossicazione acuta da cocaina, le cui dosi nel sangue di Squeo, pur rilevate undici giorni dopo il decesso, non corrisponderebbero ai valori riconosciuti per l'intossicazione da cocaina. Al contrario, si rilevano in sede di autopsia petecchie nei polmoni, in genere associate a insufficienza respiratoria acuta. E ancora, la famiglia chiede di chiarire le modalità e i successivi effetti scaturiti dalla somministrazione del Propofol, un anestetico iniettato per sedare Igor, che aveva un'ossigenazione solo all'82%, alcuni secondi prima che andasse in arresto cardiocircolatorio".

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